Il corpo odiato - Nicola Lecca - copertina
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Letteratura: Italia
Il corpo odiato
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Descrizione


A diciannove anni, Gabriele decide di lasciare il suo piccolo paese perso nell'Appennino marchigiano per andare a vivere in Francia. Parte da un giorno all'altro, senza salutare nessuno: fugge dalla noia di un'infanzia borghese e da una famiglia incapace di condividere le sue emozioni. A Parigi cerca una camera in cui dormire e trova lavoro come commesso in una famosa gioielleria dell'avenue Montaigne. Ancora non lo sa: ma il suo vero viaggio comincia proprio ora. Sarà un viaggio doloroso, ma necessario, alla scoperta di sé, verso l'atroce accettazione di un desiderio lontanissimo da tutte le regole che fino a quel momento si è ferreamente imposto: il desiderio di avere un corpo perfetto e degno di essere amato da un altro ragazzo. Questo romanzo è il diario preciso, metodico e implacabile di una guerra: quella di un giovane uomo contro se stesso, contro i propri desideri più profondi, e, soprattutto, contro la propria "imperfezione". Passo dopo passo, attraverso pagine scritte con strenua onestà, assistiamo al consumarsi del corpo di Gabriele, costretto alla rinuncia del cibo e al tormento di un'attività fisica portata all'estremo nel tentativo di accettarsi e di assomigliare sempre più all'irraggiungibile immagine interiore che egli ha di sé. Partecipiamo a momenti di cupo scoraggiamento, di rabbia e perfino di disgusto, ma anche ad attimi di gioia pura e di ritrovata pienezza, troppo spesso avvelenati da un senso di colpa sempre presente, inesorabile.

Dettagli

17 febbraio 2009
200 p., Rilegato
9788804585343

Valutazioni e recensioni

  • Maria Rosaria Minervini

    La storia del diciannovenne Gabriele che, lasciato il provincialismo dell'Appennino marchigiano, emigra a Parigi alla ricerca di un rifugio per l'anima tormentata da un sentimento scomodo che ancora non è pronto a vivere e affrontare serenamente (vuoi per la giovane età, vuoi per le asfissie mentali tipiche della borghesia provinciale): l'amore per ragazzi del suo stesso sesso che sembra poter essere "espiato", "perdonato" solo attraverso la ricerca ossessiva di un corpo perfetto. Come se solo la bellezza potesse assolvere un'attrazione di per sé non colpevole ma che l'omologazione morale della società fa vivere come se lo fosse. La perfezione del corpo come remissione della colpa. La bellezza come purificazione e riscatto. Solo che in un romanzo il corpo di un personaggio può essere immaginato, descritto, ma mai visto se non dietro le ombre della fantasia. Cosa resta allora da guardare? La scrittura. Come si può tradurre l'ossessiva ricerca di perfezione fisica attraverso la nuda parola sulla pagina? Attraverso un ferreo controllo della forma; una disciplina estrema, urgentissima, quasi una gabbia senza vie d'uscita. Nessun a capo, la pagina è un blocco compatto, un muscolo sodo, privo di cedimenti.

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