La costola di Adamo

Molto ben scritto, la trama scorre bene e riesce a sorprendere.

Anche questo avvincente romanzo di Antonio Manzini, della serie dedicata a Rocco Schiavone, trasuda di un'umanità bieca ma assolutamente realistica. Il personaggio del vice questore romano, ma trasferito ad Aosta per punizione, si sviluppa fra l'indagine di un nuovo caso e la soluzione dei suoi problemi romani. La sua natura un po' schizofrenica, gli impedisce di abbandonare completamente i suoi legami con la sua città e di ambientarsi con un contesto sociale assolutamente freddo e provinciale. Sicuramente l'autore riesce a sviluppare dei personaggi sempre molto convincenti

Prosegue la saga del vicequestore (non chiamatelo commissario perchè si inalbera... ma questa è solo una delle mille cose che lo fanno arrabbiare) Schiavone, romano de Roma trapiantato nel profondo nord a causa del suo passato torbido e penoso. Si vede che Manzini conosce bene Montalbano, ma a certe ruvidezze del siciliano vengono aggiunte altre sfumature, quindi alla fine esce fuori un personaggio potente, con una sua personalità molto ben definita. In teoria ci dovrebbe stare antipatico, questo "deficiente" che si ostina a farsi rodere le Clarks dal gelo e che tratta le donne come pezze da piedi. In pratica, invece, questo uomo dolente e indolente ci ispira una gran tenerezza. E ci fa venir voglia di continuare a leggere le sue vicende.