La crepa

Decisamente fantasioso questo ‘thriller’ ambientato a Buenos Aires. Il protagonista è l’architetto Pablo Simò, un piccolo travet, sposato da anni con Laura (ormai non più amata e desiderata) e con una figlia, Francisca, in piena fase adolescenziale con tutti i problemi che ne derivano. Lui lavora senza troppa considerazione e stima nello studio dello spregiudicato architetto Borla ed è attratto dalla avvenente segretaria, Marta Horvat , che ovviamente lo snobba, sensibile invece alle attenzioni di Borla. La sua vita sarà sconvolta da un certo Nelson Jara, una canaglia che vive di espedienti e di truffe. Il pretesto: una crepa verificatasi nel suo appartamento, a suo dire per colpa dei lavori di costruzione di un edificio nelle vicinanze, diretti dallo studio Borla. Da qui la richiesta ricattatoria e assillante di soldi di risarcimento da parte di Jara, richiesta che innescherà una serie di eventi drammatici per lui e per il povero Simò, che vedrà la sua vita familiare e lavorativa sconvolta, complice anche la giovane attraente e misteriosa Leonor, in qualche modo legata alla storia di Nelson Jara. Forse la vera protagonista del racconto è proprio la crepa: la crepa nel muro, ma anche, metaforicamente, la ‘crepa’ nell’anima, nella coscienza di Jara, di Borla, di Marta, e dello stesso Pablo, una profonda fessura da cui emergono meschinità, cattiverie, cattivi propositi … Originale e ben scritto

Un thriller travestito da storia d'amore. Il disilluso protagonista, insoddisfatto, indifferente e indeciso fino al limite dell'antipatia, incontra una giovane ragazza che rievoca il lui un fatto tragico avvenuto qualche anno prima. E lentamente (forse appena un po' troppo) ma inesorabilmente quella che sembra una disquisizione sui sentimenti diventa un giallo ben congeniato e originalissimo.