Crime Zone

Con il suo album di debutto per la Mack Avenue Records, intitolato “Crime Zone”, la giovane pianista Connie Han presenta al pubblico internazionale la sua audace miscela di jazz moderno e tradizionale. I genitori di Han, entrambi appassionati di musica classica, le hanno instillato l’amore per la musica fin da giovanissima, iscrivendola a lezioni di piano già all'età di cinque anni. «Imparare il pianoforte da bambina è stato un dono – spiega Han – Quando mi sono interessata al jazz all'età di 14 anni, avevo già una buona competenza tecnica sul mio strumento che mi ha permesso di focalizzare tutta la mia energia sugli elementi più sofisticati della musica jazz. Ci vuole un sacco di tempo e pazienza per interiorizzare l'essenza e l’anima del jazz». “Crime Zone” vede Han accompagnata da Bill Wysaske alla batteria e Edwin Livingston al basso, a cui si aggiungono come ospiti il sassofonista Walter Smith III e il trombettista Brian Swartz. In questo album, Han rivendica la sua affermazione come nuova voce del pianoforte jazz, una voce che aprla anche ad un pubblico più giovane e meno legato al jazz tradizionale. «Anche se il jazz è pensato per affrontare senza paura i suoi limiti creativi, credo fermamente nel preservare le sue radici musicali - spiega Han - Come nuovo artista, voglio però dimostrare che è possibile creare infinite nuove possibilità senza dover decostruire gli elementi costitutivi del linguaggio jazz. Per me, quella lingua è universale».