Cronache della stirpe nascosta

Seguo con molta attenzione gli scrittori esordienti. Spesso riescono ad osare, là dove i loro colleghi più consolidati non si smuovono, troppo legati alla formula che li ha portati al successo. Isabella Vinci tenta una strada insolita, presentando la propria storia da tre punti di vista differenti, di altrettanti personaggi. Ho trovato l'idea molto interessante, anche se potrebbe generare confusione ( e dico "potrebbe"). L'avvio del romanzo purtroppo è un po' pesante, ho faticato a seguire le vicende del Leviatano, e ad assorbire tutte le informazioni che paiono un po' troppo appena accennate per chi non è addentrato nell'argomento. Per esempio, la lotta tra Leviathan e Behemot è presa dalla mitologia, ma non tutti ne sono a conoscenza, così come di molte creature qui presentate. Interessante la spiegazione delle varie rune, forse però troppe tutte insieme per poter essere memorizzate. In seguito le cose si fanno fortunatamente più immediate, e si riesce a trovare abbastanza mordente per appassionarsi alla storia, soprattutto nella terza ed ultima sezione. A mio avviso quella riuscita meglio. Mi auguro di poter leggere presto il seguito di questa storia.