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Il cuoco dell'Alcyon - Andrea Camilleri - copertina
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Nationality Letteratura: Italia
Il cuoco dell'Alcyon
Disponibile dal 30/05/19
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cuoco dell'Alcyon

Descrizione

Se acquisti questo libro, in omaggio per te l'esclusivo zainetto ispirato al nuovo, esilarante e appiccicosissimo romanzo di David Walliams*

Dal super autore bestseller David Walliams un esilarante e appiccicosissimo romanzo illustrato da Tony Ross.

«Finalmente un degno successore di Dahl»Telegraph


“Tutto è indecidibile, sogno e realtà, vero e falso, maschera e volto, farsa e tragedia, allucinazione e organizzata teatralità di mosse e contromosse beffarde, in questo thriller che impone al lettore, tallonato dal dubbio e portato per mano dentro la luce fosca e i gomiti angustiosi dell’orrore, una lettura lenta del ritmo accanito dell’azione. Tutti si acconciano a recitare, nel romanzo: che si apre drammaticamente con i licenziamenti degli impiegati e degli operai di una fabbrica di scafi gestita da un padroncino vizioso e senza ritegno, detto Giogiò; e con il suicidio, nello squallore di un capannone, di un padre di famiglia disperato. Da qui partono e si inanellano le trame macchinose e la madornalità di una vicenda che comprende, per «stazioni», lo smantellamento del commissariato di Vigàta, la solitudine scontrosa e iraconda del sopraffatto Montalbano, lo sgomento di Augello e di Fazio (e persino dello sgangherato Catarella), l’inspiegabile complotto del Federal Bureau of Investigation, l’apparizione nebbiosa di «’na granni navi a vela», Alcyon, una goletta, un vascello fantasma, che non si sa cosa nasconda nel suo ventre di cetaceo (una bisca? Un postribolo animato da escort procaci? Un segreto più inquietante?) e che evoca tutta una letteratura e una cinematografia di bucanieri dietro ai quali incalza la mente gelida di un corsaro, ovvero di un più aggiornato capufficio dell’inferno e gestore del delitto e del disgusto. «L’Alcyon (...) aviva la bella bitudini di ristari dintra a un porto il minimo ’ndispensabili e po’ scompariri». Il romanzo ha, nella suggestione di un sogno, una sinistra eclisse di luna che incombe (detto alla Bernanos) su «grandi cimiteri». La tortuosità della narrazione è febbrile. Prende il lettore alla gola. Lo disorienta con le angolazioni laterali; e, soprattutto, con il tragicomico dei mascheramenti e degli equivoci tra furibondi mimi truccati da un mago della manipolazione facciale. Sorprendente è il duo Montalbano-Fazio. Il commissario e l’ispettore capo recitano come due «comici» esperti. «Contami quello che capitò», dice a un certo punto Montalbano a Fazio. E in quel «contami» si sente risuonare un antico ed epico «cantami»: «Cantami, o Diva, del pelide Achille l’ira funesta che infiniti addusse lutti agli Achei (...)». Il cuoco dell’Alcyon è «una Iliade di guai».” (Salvatore Silvano Nigro)
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Dettagli

2019
30 maggio 2019
251 p., Brossura
9788838939440

Valutazioni e recensioni

Renzo Montagnoli
Recensioni: 5/5

Se uno si aspetta il solito poliziesco con protagonista il commissario Salvo Montalbano resterà quasi inevitabilmente deluso dalle prime pagine, ma poi se avrà la volontà e la costanza di proseguire nella lettura troverà un’opera di Camilleri che stupisce, perché diventa un romanzo d’azione. Niente più giornate al commissariato di Vigata nell’attesa che accada qualcosa, niente più porte sbattute da Catarella, insomma ora che non è più giovane Montalbano si deve inventare anche un’alta tensione e menare, se del caso, le mani e non solo quelle. Il cuoco dell’Alcyon inizia con uno sciopero in un cantiere navale i cui operai vengono licenziati per il mero interesse del proprietario, grande giocatore d’azzardo e tombeur des femmes. E’ ovvio che il commissario prenda la parte degli scioperanti, ma non fa solo questo, perché si permette, con la rapidità di un serpente che morde, di dare uno schiaffo al proprietario, indifferente al suicidio di un operaio disperato. Passa pochissimo tempo e dopo un colloquio con il questore con cui notoriamente non va d’accordo gli viene imposto di prendere alcuni giorni di ferie, dati i notevoli arretrati delle stesse. Però, in questo periodo di assenza dal lavoro che trascorre a Genova dalla fidanzata Livia, a Vigata avviene qualcora d’incredibile: si smobilità il commissariato, o meglio Montalbano viene radiato, Augello, Catarella e Fazio sono trasferiti o in altri incarichi o in altre dipendenze della questura. Perchè questa sorta di colpo di stato, che inalbera giustamente Montalbano tanto da meditare una mossa al contrario? Mi fermo qui, perché da questo momento prende il via un avvincente romanzo d’azione e ci sarà anche la risposta a tutte le domande. Ovviamente, cambiando la tipologia dell’opera, il ritmo aumenta di velocità, circostanza che il lettore non potrà che apprezzare perché la vicenda è una di quelle che tiene con il fiato sospeso. Camilleri, al riguardo, dopo l’ultima pagina riporta una nota in cui dice che il racconto era nato una decina di anni prima come soggetto di un film italo-americano, progetto questo che poi non andò in porto, e che di conseguenza aveva utilizzato l’allora sceneggiatura adattandola alla forma tipica del romanzo. La precisazione mi è parsa solo una notizia, e non tanto una giustificazione, perché l’opera corre via che è un piacere, con non infrequenti rallentamenti dovuti più che altro alla necessità del lettore di comprendere l’esatto significato di alcune parole, scritte, come il resto, nel tipico siciliano italianizzato inventato da Camilleri. Peraltro, più che in altre occasioni sono presenti situazioni esilaranti, perfino nella parte di romanzo d’azione che pure è caratterizzato da un’alta tensione. Insomma Il cuoco dell’Alcyon è una piacevolissima sorpresa, visto che si ride, si sta in ansia, si desidera arrivare alla conclusione con la massima celerità perché si agogna sapere come finirà una vicenda dalla trama intricata, ma dal ritmo indubbiamente assai veloce.

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roberto amantea
Recensioni: 5/5

Letto tutto d'un fiato...pochi giorni dopo aver appreso della scomparsa del Maestro Camilleri. Grandissimo, come sempre; atmosfere, ritmo e...qualcosa in più che non si riesce a descrivere. Spero non sia la..mia paura di non avere più nuove storie del nostro Commissario, del nostro indimenticabile Maestro. Non lo consiglio perchè...SO PER CERTO CHE TUTTI GLI APPASSIONATI LO HANNO GIA' LETTO O CHE LO LEGGERANNO SICURAMENTE. CIAO MAESTRO.

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IRENE RICCI
Recensioni: 5/5

Sarò di parte, perché è indubbio che adoro Camilleri, nonostante io abbia iniziato a leggere prima i suoi romanzi storici e poi la serie di Montalbano, ma i libri sul commissario sono sempre intriganti, non ti lasciano fiato, ti assorbono completamente. Quest'ultimo è ancora più ricco di avvicendamenti. Lo consiglio e per gli appassionati e per i neofiti della serie. Camilleri non delude!

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Recensioni

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