Da molto lontano

Non al livello dei primi capitoli della saga dedicata a Balistreri, ma il commissario è sempre una garanzia.

Ho letto questo libro con un sentimento misto di profondo interesse e di malinconia. Nella storia convergono molti protagonisti dei precedenti romanzi, la cui lettura è vivamente consigliata per capire i rapporti che li legano al commissario Balistreri. Come sempre, i piani temporali sono due, questa volta il 1990 ed il 2017-2018. Eppure, è troppo forte il sapore degli addii: nella seconda parte Balistreri non è più commissario, il capo della Omicidi è il suo collaboratore Corvu, e le indagini del caso investono un po' tutte le "vecchie" conoscenze, che si alternano come gli attori sul palcoscenico al momento dei saluti finali. Una carrellata che racchiude e forse chiude definitivamente, con un fondo di malinconia appunto, una saga che non temo a definire tra le migliori in assoluto del genere noir. Prego Costantini di smentirmi e di ambientare ancora una storia, magari in Libia per un catartico ritorno alle origini (il finale sembrerebbe consentirlo), del resto dovrebbe avere ancora qualche mondiale a disposizione...

Attenzione: prima di immergervi nella lettura di questo stupendo libro, dovete ASSOLUTAMENTE leggere le circa 2000 pagine che compongono la trilogia del male, in quanto su questo libro ci sono dei rimandi che vi rovinerebbero la lettura postuma della suddetta trilogia, forse la miglior trilogia noir mai scritta. Detto questo l'ennesimo capolavoro ad orologeria partorito dal grande Costantini va assolutamente letto perché i suoi libri appartengono alla categoria degli imperdibili.