Da piccola ero Down

Farsi piccoli, per raccontare una storia: la propria. Una madre vive il gioioso dramma della nascita di una bambina “diversa”, con gli occhi a mandorla, affetta da una “malattia” che non passa mai. Isabella vede crescere Giulia, sorella minore di una ragazzina normale, e la sua presenza è per lei un perenne termine di paragone, a cui riferire la realtà, per metterla a prova. Gli amici sono veri solo se accettano Giulia. E poi nulla è come sembra, perché Giulia è in grado, con un breve, sferzante giro di parole, di sovvertirne l’apparenza, sfidandone la logica. Vivere con lei è una specie di gioco sconosciuto, dalle regole sempre nuove, il cui percorso è tortuoso, cosparso di ostacoli e di sorprese: un tracciato originalissimo, che richiede pazienza e fantasia, mentre riduce i partecipanti ad esseri privi di certezze, che devono sforzarsi per capire ed imparare. Tutti, di fronte al problema di come comportarsi con Giulia, sono come Giulia: non sanno e non riescono, sono lenti nell’apprendere, a volte precipitosi nel decidere. Le pagine di questo libro sono diari di un avventuroso cammino che riporta il discorso della vita al punto di partenza, all’infanzia che va avanti al suono dei suoi insistenti perché. Solo che, essendo passata per l’età adulta, ha saggiamente riconvertito la domanda, trasformandola in un come. Non chiedetevi perché Giulia è così. Ma cercate, invece, con curiosità e prudenza, di scoprire com’è Giulia.