Days of Black
di Clan of Xymox
Giorni oscuri chiamano musica dark. Viene da pensare cosa succederebbe se non ci fossero persone come Ronny Moorings. Persone che sono state il cuore della scena per molti anni, che hanno girato il mondo ad occhi e orecchie aperte e che hanno indossato, vissuto e amato lo stile dark e la sua musica. Con la sua band Clan of Xymox, l'icona danese Moorings sta facendo esattamente questo dal 1984. E ora, nel 2017, il suo contributo è più che il benvenuto, più che importante, più di quanto non sia mai stato finora. Inutile dire che di Ronny Moorings ce n'è uno solo. Inutile dire che nessuno deve spiegare a una delle più influenti, importanti e popolari band Dark Wave dagli anni '80 a oggi, come creare l'atmosfera giusta. E dover spiegare un'opera come "Days of Black", dopo 33 anni di attività, innumerevoli album, EP, singoli e tour immortali in giro per il mondo, sembra quasi un insulto. Questo disco unisce un monotono rigore a una leggerezza fluttuante, sposando un giovanile sturm un drang con l'esperienza di artisti navigati. Perciò, prima che la traccia di apertura si spalanchi sulle sue vigorose batterie, sono le chitarre post-punk e la loro palpabile base synth a presentare il tutto: ancora una volta, i Clan of Xymox hanno raggiunto un nuovo, e probabilmente mai raggiunto prima, picco. In un'epoca in cui una nuova ondata di principianti inizia a scalfire la superficie del romanticismo Dark Wave, della depressione post-punk e della melancolia goth, i Clan of Xymox sono tutto tranne che un cimelio dimenticato, sempre in prima linea per mostrare la loro equilibrata, matura ed esteticamente perfetta unità, che oggi più che mai è capace di connettere 3 decadi di storia della musica nel modo più atmosferico, avvolgente e stimolante possibile. Ogni brano contiene l'ipnotico fascino degli anni '80, ed è nel DNA dei Clan of Xymox che risiede il vero cuore della dark wave. Giorni oscuri richiedono (e chiamano) la dark music.)
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