De Profundis

Non è assolutamente facile dare un giudizio in merito a questo testo di Oscar Wilde, prima di tutto per me, che, pur avendo studiato la sua vita e la sua poetica, ammetto di aver letto solo Il ritratto di Dorian Gray e quindi di non conoscere la maggior parte delle sue opere. Quindi, quando ho letto quasi tutto d’un fiato questo testo, sono rimasta variamente impressionata. Non posso negare che lo stile, il linguaggio siano squisiti, affascinanti, le motivazioni e i pensieri costruiti in modo impeccabile, preciso, perfetto ma insinuante ed evocativo nello stesso tempo. La sua prosa è “musica”, è insomma ARTE. Sul contenuto non sono in grado invece di esprimermi più di tanto, soprattutto perché sia sulla stesura sia sulla diffusione del testo ci sono parecchie versioni contrastanti. Se la versione che ho letto io è quella originale, certo che le accuse a Lord Douglas sono molto pesanti; il gentiluomo ne esce molto male. Indubbiamente la sua immagine era già compromessa all’ epoca, ma qui appare sicuramente come una personalità molto "borderline". Ma io penso che l’aspetto più interessante non siano tanto le accuse che lui rivolge all’”amato” Bosie” ma il fatto che Oscar Wilde non si sottrae alle sue colpe, alle sue debolezze; anzi le ammette tutte!. Comunque, al di là delle considerazione religiose e filosofiche, molto interessanti che si leggono soprattutto nella seconda parte della lettera e sulle quali non mi sento in grado di pronunciarmi, viene fuori un ritratto molto complesso sia della società sia degli stessi attori dell’azione. Mi rimane invece vivida l’impressione di aver davanti un grande artista, un critico, una persona estremamente sensibile ed intelligente che ha fatto dell’arte la vita e della vita un’arte!!! Certamente questa lettura ti lascia anche il desiderio di approfondire di più il suo pensiero e quindi di leggere altre sue opere!...