La decisione - Britta Böhler - copertina
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La decisione
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Descrizione


È il 1936 e Thomas Mann, in esilio volontario in Svizzera da quando tre anni prima Hitler è asceso al potere, si trova in un momento molto delicato della sua vita. Ha dovuto lasciare Monaco, dove gli è stata confiscata la casa, e il distacco, anche se alleviato dalla bellezza del lago di Zurigo e dalla vicinanza della famiglia, lo riempie di malinconia. Ma non è ancora tutto. Al contrario del fratello Heinrich e del figlio Klaus, non ha finora espresso in modo netto e definitivo il suo j'accuse al nazismo. E ora questo gli viene chiesto da più parti: dalla figlia Erika, dal mondo intellettuale, dall'opinione pubblica internazionale. E così prende la decisione di esporsi scrivendo una lettera alla Neue Ziircher Zeitung. Dopo averla consegnata però iniziano i dubbi e i ripensamenti. Avrà fatto la scelta giusta? Saprà sopportarne le conseguenze? Tre giorni lo separano dalla pubblicazione e a quel punto niente sarà più come prima. Confischeranno i suoi beni, non verrà più pubblicato in Germania, i lettori lo abbandoneranno. E poi, che fine faranno i suoi diari lasciati a Monaco? Su questi tre giorni tormentati si concentra il romanzo di Britta Bòhler: la posta in gioco è il destino artistico e personale dell'uomo, ma anche la sua integrità. Partendo dalla realtà storica, l'autrice ritrae un Mann inedito, colto nella sua vita intima e famigliare, ma anche impegnato nel ruolo politico e morale a cui un autore di fama internazionale, vincitore del premio Nobel, non può sottrarsi.

Dettagli

19 maggio 2016
200 p., Brossura
9788823514621

Valutazioni e recensioni

  • Ammetto di essermi lasciata attrarre dall’argomento. Thomas Mann è uno degli autori che amo di più e già era risaputo di quanta angoscia avesse provato nello scrivere la lettera di cui si parla in questo lavoro della Bohler . La scrittrice ha romanzato quei momenti di sofferenza ed inquietudine cercando di ricostruire pensieri, sentimenti, sensazioni che lo scrittore poteva aver provato. E ha anche ricomposto idealmente il rapporto con i suoi familiari ed in particolare quello con i figli, Erika in particolare. Posso dire però di aver trovato qualcosa di forzato, che mi ha dato fastidio. Pensare che Mann si fosse comportato in quel modo, avesse avuto quei pensieri, fosse infastidito dalle sue debolezze, ammetto che mi ha dato un po’ fastidio. L’ho considerato una forma di voyeurismo fuori luogo.

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