Scrittrice emergente con un grande talento! La storia inizia bene già dalle prime pagine, non parte lenta come purtroppo non pochi libri fanno ed i personaggi si susseguono bene tra di loro e sono ben distinti e descritti. Adoro l'atmosfera mistica in cui in parte è ambientato, il luogo in generale è molto gradevole e descritto in maniera fantastica. Se avete modo di leggere le pochissime pagine dell'ebook "Le diable" sarebbe l'ideale, prima di iniziare questa lettura perché è un racconto di poche pagine che si svolge prima di "dentro soffia il vento".
Dentro soffia il vento
In un avvallamento tra due montagne della Val d’Aosta, al tempo della Grande Guerra, sorge il borgo di Saint Rhémy: un piccolo gruppo di case affastellate le une sulle altre, in mezzo alle quali spunta uno sparuto campanile. Al calare della sera, da una di quelle case, con il volto opportunamente protetto dall’oscurità, qualche «anima pia» esce a volte per avventurarsi nel bosco e andare a bussare alla porta di un capanno dove vive Fiamma, una ragazza dai capelli così rossi che sembrano guizzare come lingue di fuoco in un camino. Come faceva sua madre quand’era ancora in vita, Fiamma prepara decotti per curare ogni malanno: asma, reumatismi, cattiva digestione, insonnia, infezioni… Infusi d’erbe che, in bocca alla gente del borgo diventano «pozioni » approntate da una «strega» che ha venduto l’anima al diavolo. Così, mentre al calare delle ombre gli abitanti di Saint Rhémy compaiono furtivi alla sua porta, alla luce del sole si segnano al passaggio della ragazza ed evitano persino di guardarla negli occhi. Il piccolo e inospitale capanno e il bosco sono perciò l’unica realtà che Fiamma conosce, l’unico luogo in cui si sente al sicuro. La solitudine, però, a volte le pesa addosso come un macigno, soprattutto da quando Raphaël Rosset se n’è andato. Era inaspettatamente comparso un giorno al suo cospetto, Raphaël, quando era ancora un bambino sparuto, con una folta matassa di capelli biondi come il grano e una spruzzata di lentiggini sul naso a patata. Le aveva parlato normalmente, come si fa tra ragazzi ed era diventato col tempo il suo migliore e unico amico. Poi, a ventuno anni, in un giorno di sole era partito per la guerra con il sorriso stampato sul volto e la penna di corvo ben lucida sul cappello, e non era più tornato. Ora, ogni sera alla stessa ora, Fiamma si spinge al limitare del bosco, fino alla fattoria dei Rosset. Prima di scomparire inghiottita dal buio della notte, se ne sta a guardare a lungo la casa dove, in preda ai sensi di colpa per non essere andato lui in guerra, si aggira sconsolato Yann, il fratello zoppo di Raphaël… il fratello che la odia. Ritornando su un tema caro alla letteratura di ogni tempo – l’amore che dissolve il rapporto tra una comunità e il suo capro espiatorio – Francesca Diotallevi costruisce un romanzo che sorprende per la maturità della scrittura e la solidità della trama, un’opera che annuncia un nuovo talento della narrativa italiana. Romanzo vincitore della Sezione Giovani del «Premio Neri Pozza - Fondazione Pini - Circolo dei Lettori». «Questa giovane autrice ha un prodigioso senso del racconto». Sandra Petrignani «Una scrittura tersa, misurata, di grande mestiere. Un’opera di sicuro talento». Romana Petri «L’ambientazione così remota, così radicale; la scrittura asciutta ed essenziale, la capacità di creare un’aspettativa, invogliando il lettore ad andare avanti… sono le qualità salienti di questo sorprendente romanzo». Francesco Durante
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Recensioni pubblicate senza verifica sull'acquisto del prodotto.
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antonina leonardi 28 novembre 2017
Ho acquistato questo libro mesi fa e non lo avevo ancora letto perché acquistato insieme a tanti altri e non ho avuto tempo e, semplicemente, non era forse il momento. In quest'atmosfera di freddo autunnale invece trovo che la sua lettura sia stata azzeccatissima, regala una coccola, forse perché ambientato in Trentino, in mezzo a neve e montagne. La trama scorre veloce e finirlo in poco tempo non è affatto difficile, ogni cosa ha il suo dettaglio, la scrittura è applicata in maniera minuziosa ed è molto piacevole da leggere!
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È innegabile che Francesca Diotallevi sia un talento della nostra letteratura moderna, è innegabile la sua capacità di coinvolgere il lettore che ama questo genere di storie. Purtroppo, come ho già detto, in me non è scattata quella scintilla che, ad altri, ha fatto provare brividi e versare lacrime. Ho fatto quasi fatica a portare avanti la lettura, a voltare ogni singola pagina. Ho avuto spesso la sensazione che la storia non scorresse, che fossi rimasta impantanata nel fango che copriva le strade ad ogni pioggia. L'esiguità del numero di pagine mi ha fatto notare ancora di più come io abbia faticato a terminare questo romanzo. Un romanzo breve che pensavo di divorare e che, invece, ho portato con me, da una stanza all'altra, leggendolo in ogni momento, per quasi due giorni interi. I miei complimenti vanno sicuramente a questa autrice, che, ne sono certa, farà tanta strada. Per quanto riguarda me, come diciamo noi LGS mai dire mai, ma... non so se leggerò altro di suo!
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