Devil's Knot. Fino a prova contraria

Quando ti avvicini a questo film è perché dietro la macchina da presa c'è Atom Egoyan, il regista armeno de "Il Viaggio di Felicia" o di "Ararat" e con lui il premio Oscar Colin Firth con cui ha già lavorato in False Verità. Eppure tutto ciò non basta per un film che narra solamente una vicenda di cronaca e che termina con l'inizio del processo al presunto assassino. Si attende durante tutta la durata del film di una svolta, di un guizzo, di un arrivo a risolvere il mistero, vanamente. Ed anche la soluzione più logica di chi possa essere stato nell'uccidere i 3 bambini, è inficiata dal dubbio. Forse un sottolinare che la verità non è sempre palese? Mi aspettavo di più, una volta visto, non si fa una seconda visione.

Ottimo e consigliatissimo. Egoyan prosciuga l'isteria emozionale collettiva ribattendo con uno sguardo minimalista, analitico, lucido e distaccato, ai margini del coro pubblico proprio come Firth per l'intero film. C'è chi voleva un biopic ed è rimasto deluso, il prosieguo della vicenda viene solo scritto prima dei titoli di coda: al regista interessava uno spaccato delle dinamiche in psicopatologia sociale e c'è riuscito davvero bene. Mauro Lanari (un grazie a Orietta Anibaldi)