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Anno edizione: 2019
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"Di passaggio", opera fondata su una minuziosa ricerca negli archivi, è severa epopea antieroica di una piccola «patria» tedesca trascinata dal variare delle epoche (Weimar, nazismo, guerra, dopoguerra, comunismo, liberazione, unificazione, rapida modernizzazione), ed è traiettoria esistenziale di persone in balia delle onde del destino.
Una tenuta nel Brandeburgo, in Germania Est, è testimone silenziosa, tra cessioni ed espropri, di un intenso mosaico di violenze e passioni che hanno segnato il Novecento. Il primo proprietario ha quattro figlie, alla minore va in eredità un bosco con una piccola casa che affaccia sul lago. Sarà poi un giovane architetto ad acquistare il terreno e a farne il luogo di villeggiatura della sua famiglia. La tenuta passerà di mano in mano e si avvicenderanno undici vite e undici destini; solo il giardiniere, sopravvissuto a tutti i proprietari, rimarrà muto testimone nell'alternarsi delle stagioni e delle epoche. Ma vera protagonista è la Storia che avvolge le esistenze di queste persone, tutte inesorabilmente alla ricerca di un luogo in cui sentirsi a casa, una storia individuale e collettiva che esalta e dissolve la memoria, l'identità dei luoghi, l'incontro a volte fatale tra la natura e gli esseri umani. Considerata tra le più interessanti personalità della letteratura europea di oggi, Jenny Erpenbeck è capace di interrogarsi sul senso del secolo scorso come solo pochi altri grandi autori tedeschi hanno saputo fare.
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DI PASSAGGIO ( titolo originaleHEIMSUCHUNG) Di Jenny Erpenbeck (ed. Zandonai) La narrazione a intreccio lascia un ruolo attivo al lettore che deve ricostruire le tante sfaccettature dei personaggi e delle loro vicissitudini. Il racconto sembra “autogenerarsi”, tanto l’Autrice è abile nel mimetizzarsi, una sorta di contemporaneo Verismo, a tratti con analogia di contenuti verghiani, come il mito della casa, il fluire generazionale, l’individuo come emblema di un intero gruppo familiare, sociale, nazionale. Il romanzo piuttosto che in capitoli sembra organizzato in canti, all’interno dei quali ciascun personaggio si autodefinisce in un flusso di coscienza scandito da frasi ripetute più volte, come fa la mente che monologa. Ne scaturisce una prosa poetica e alcune frasi diventano versi, mantra, ritornelli che si fissano indelebili nella memoria. Jenny Erpenbeck è autrice di grande talento artistico letterario, le pagine di questo romanzo sono avvincenti, da leggere e rileggere al pari di quelle di un grande classico, perché invitano a riflettere sul drammatico destino dell’ Uomo di ieri, di oggi e di sempre: aspirare alla stabilità ed essere invece perennemente Migrante e Profugo alla ricerca di una casa, di una patria, di una Terra promessa e mai….mantenuta! Molto apprezzata la traduzione in italiano dal tedesco di Ada Vigliani! Antonina Tutino
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