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Geniale! Un breve monologo di una donna che si scaglia contro il marito, muto e passivo sulla scena e nel matrimonio! Un pathos crescente fino ad un sorprendente finale di disperata consapevolezza!!
Un testo inedito dell'autore del più surreale romanzo scritto negli ultimi anni del '900: Cent'anni di solitudine. In questo piccolo e maneggevole testo teatrale, l'autore mette in scena un solo personaggio: Graciela,anche se in realtà c'è pure suo marito, seduto sulla poltrona, di spalle al pubblico, che ascolta impassibile e alla fine si lascia anche bruciare, affetto da un cronico oblomovismo che è partito dall'aspetto sentimentale e ha corroso, tutta intera, la stessa volontà di vivere. Un inno alla lealtà, alla dignità di una donna - una come tante - che alla soglia del 25esimo anniversario di matrimonio riflette retroattivamente sulla sua vita priva di slanci, sul suo matrimonio infelice con un uomo infedele. Eppure un tempo si erano amati, erano fuggiti da casa per sposarsi contro la volontà di tutti, ma il tempo è impietoso e corrode prima la passione, poi l'amore, poi anche il rispetto, trasformando tutto in un'amorfa routine. Ora Graciela impreca, sbraita, si straccia le vesti, richiede attenzioni, ma lui resta impassibile: "Solo un Dio maschio poteva regalarmi questa bella scoperta per le nozze d'argento. E devo ancora ringraziarlo perchè potessi spassarmela nella mia stupidità, un giorno dopo l'altro, durante 25 anni mortali". 75 pagine da leggere tutte d'un fiato, senza interruzioni, magari in treno. Peccato solo che mi son perso la sua trasposizione teatrale al teatro Quirino di Roma il 30 e 31 maggio 2007!
SI POSSONO DIRE TANTE PAROLE SU QUESTO TESTO, MA PER ME SI RESTRINGE TUTTO IN UN UNICA FRASE: LA CONSAPEVOLEZZA DI AMARE ANCORA ALLA DISPERAZIONE UN UOMO CON QUI NON VUOI PIU' CONDIVIDERE LA VITA. HO L'ETà PER "TENTARE" DI RAPPRESENTARLO HO ESTRAPOLATO UN SUNTO DEL LIBRO E L'HO PORTATO IN SCENA CON SUCCESSO IN UN'AUDIZIONE. TUTTE LE VOLTE CHE FINISCO PIANGO. CREDO CHE SIA DIFFICILE PER UNA DONNA NON SENTIRSI COINVOLTA - UN PENSIERO: COME RIESCE UN UOMO A SCRIVERE I SENTIMENTI COSì INTENSI DI UNA DONNA?
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