Dream Flight

Dietro questo acronimo si nascondono i nomi di Peter Erskine (batteria), Nguyên Lê (chitarra) e Michel Benita (contrabbasso). Che non si tratti di un trio come gli altri è facile immaginarlo. Basterebbe anche solo pensare allo straordinario talento degli artisti che lo compongono. Ma la sua particolarità risiede soprattutto nell'assenza di un band leader. "Nessuno degli elementi di questo trio, nato sette anni fa in Francia, pensa di essere il leader della band o lo presenta come un proprio gruppo", dichiara il chitarrista Nguyên Lê. E non è retorica. Infatti, nel disco c’è sempre una perfetta alternanza di momenti solistici. Anche nel jazz si assiste raramente ad un interplay così perfetto, nel quale ogni elemento è assolutamente paritario, e le caratteristiche individuali non sono mai l’occasione per prevalere ma sempre per uno scambio continuo tra i musicisti. Da questo atteggiamento si può dedurre un ulteriore significato e cioè che nel momento in cui non si cerca egoisticamente la gratificazione personale la musica può spiccare il volo, creare momenti di grande energia accanto ad altri di profonda dolcezza, l’ampiezza di colori che ogni singolo elemento apporta si unisce a formare un opera d’arte di straordinaria bellezza.