L' eleganza del riccio - Muriel Barbery - copertina
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Letteratura: Francia
L' eleganza del riccio
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Descrizione


Parigi, rue de Grenelle numero 7. Un elegante palazzo abitato da famiglie dell'alta borghesia. Ci vivono ministri, burocrati, maitres à penser della cultura culinaria. Dalla sua guardiola assiste allo scorrere di questa vita di lussuosa vacuità la portinaia Renée, che appare in tutto e per tutto conforme all'idea stessa della portinaia: grassa, sciatta, scorbutica e teledipendente. Niente di strano, dunque. Tranne il fatto che, all'insaputa di tutti, Renée è una coltissima autodidatta che adora l'arte, la filosofia, la musica, la cultura giapponese. Cita Marx, Proust, Kant... dal punto di vista intellettuale è in grado di farsi beffe dei suoi ricchi e boriosi padroni. Ma tutti nel palazzo ignorano le sue raffinate conoscenze, che lei si cura di tenere rigorosamente nascoste, dissimulandole con umorismo sornione. Poi c'è Paloma, la figlia di un ministro ottuso; dodicenne geniale, brillante e fin troppo lucida che, stanca di vivere, ha deciso di farla finita (il 16 giugno, giorno del suo tredicesimo compleanno). Fino ad allora continuerà a fingere di essere una ragazzina mediocre e imbevuta di sottocultura adolescenziale come tutte le altre, segretamente osservando con sguardo critico e severo l'ambiente che la circonda. Due personaggi in incognito, quindi, diversi eppure accomunati dallo sguardo ironicamente disincantato, che ignari l'uno dell'impostura dell'altro, si incontreranno solo grazie all'arrivo di monsieur Ozu, un ricco giapponese, il solo che saprà smascherare Renée.

Dettagli

17 settembre 2007
384 p., Brossura
9788876417962

Valutazioni e recensioni

  • Alessandra Chiusaroli

    Questo libro è bellissimo, non mancano capitoli di difficile lettura per argomentazioni fin troppo filosofiche, ma superato questo scoglio, permette di riflettere sulle condizioni sociali e su moti interiori dell'anima, su come i pregiudizi possano essere così distanti dalla realtà e come punti di vista di persone diverse possono alla fine giungere in punti in comune con una raffinatezza d'animo espressa soprattutto nel personaggio di Kakuro Ozu. Il finale inaspettato rende ancora più sorpreso il lettore. Non è una lettura che può essere presa alla leggera.

  • Cristina Tavano

    Ho ricevuto questo libro in regalo da un'amica di famiglia e posso dire che, sebbene fossi un po' restia ad approcciare la Barbery, pochi doni mi hanno portato quello che "L'eleganza del riccio" mi ha dato. Un racconto delicato con frequenti riflessioni filosofiche che possono rendere la lettura poco scorrevole, ma non per questo meno piacevole. Non appena finito di leggere l'ho prestato a una mia amica perché volevo condividere la bellezza di questa storia. Raccomando la lettura a chiunque abbia voglia di immergersi nelle vite segrete di una portinaia e di una dodicenne francesi.

  • GIANLUCA MARINO

    Sulle prime ero un po’ perplesso, avevo l’impressione che questo libro altro non fosse che un esercizio stilistico finalizzato a se stesso. Devo ammettere però che procedendo nella lettura mi ha appassionato. Quanti sono costretti a dissimulare per sopravvivere alla meschinità che li circonda? Il “nascondiglio” di René è quella realtà “altra” dove spesso ci si vorrebbe rifugiare.

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