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Contrera è davvero un bel personaggio descritto molto bene. Anche la storia la trama in sé è ben costruita. Fa proprio venir voglia di leggerla di vedere come va a finire. Bello l intreccio tra la vita privata dell investigatore e la vicenda del giallo. Bel libro.
questo libro ha una amabile storia "gialla" che si dipana fra colpi di scena,ironia e scrittura coinvolgente. A me non serve altro per dargli il massimo dei voti a questo scanzonato Contrera. Frascella si conferma l'ottimo scrittore che è
Sherlock era benestante, viveva in una bella casa dell’alta borghesia e aveva un aiutante/amico medico che gli faceva da spalla. Nel giro di un secolo, l’investigatore privato ha iniziato una discesa su una pericolosa china. Già il Marlow di Chandler si accontentava di uno spartano ufficio con letto a scomparsa e ventilatore al soffitto e chiedeva la modesta cifra di 25 dollari al giorno. Qui abbiamo toccato il fondo del baratro. Il private eye Contrera ha per ufficio una lavanderia a gettoni gestita da un magrebino, è squattrinato, malvestito, cacciato dalla polizia per smercio di droga, divorziato e con una figlia di 15 anni con cui non ha rapporti. Non ha una casa, vive a sbafo dalla sorella Paola, amato dai nipotini ma odiato dal di lei marito. Ha una Panda Young da un quinto di secolo. Con queste premesse, si direbbe che le sue indagini siano da frana, come la sua vita. Invece è sagace, intuitivo, arguto nelle sue battute e riesce a sbrogliare la matassa di un omicidio in cui la polizia e la magistratura hanno preso una cantonata micidiale (per l’accusato innocente, anche lui magrebino). Il racconto si snoda in una Torino livida, tetra, disastrata, nel quartiere Barriera di Milano, il solito barrio di periferia popolato da drogati, prostitute, magnaccia, rapinatori, gente di malaffare. Eppure lui vi è di casa e riesce a scoprire piste nascoste agli occhi degli inquirenti. La trama è ben congegnata, il racconto incalzante e spesso mozzafiato. Il finale poi è a triplice sorpresa e inaspettato. Anche il lettore più smaliziato non ci sarebbe arrivato mai, il che è indice di grande stile (Agatha Christie insegna). Frascella è al suo primo poliziesco. Chissà le rocambolesche avventure che ci saprà scodellare, se ci sarà un seguito. Vox populi: si mormora che, alla lettura di questo tomo, l’amministrazione comunale di Torino abbia deciso una profonda ristrutturazione del quartiere Barriera! Potenza della letteratura.
Recensioni
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Ci si può affezionare ad un quartiere brutto, squallido e mal frequentato? Si può simpatizzare per un personaggio ruvido, bugiardo, irresponsabile, con un oscuro e ingombrante passato?
Leggendo le pagine di Christian Frascella la risposta sembrerebbe essere sì. Perché il quartiere brutto, squallido e mal frequentato - Barriera di Milano, periferia nord di Torino - è anche un crogiolo di etnie che hanno imparato a prendersi le misure, a conoscersi e a convivere. A tratti anche a collaborare.
Così come il personaggio, un protagonista difficile, che sotto la dura scorza rivela di avere tratti umani, ma così umani che è impossibile non riconoscersi.
Barriera di Milano tradisce già dal nome una volontà di separazione: un distacco dal “cuore bello” della città praticamente insanabile. Proprio per questo Barriera ha un volto estremamente riconoscibile, un carattere così netto e un atteggiamento così determinato da diventare a sua volta “personaggio”, fino ad appropriarsi, all’interno della storia, di una sua parte ben precisa e ben delineata tanto che la storia stessa la reclama. Le comparse e i personaggi minori a loro volta sostengono questa parte, facendo la loro con i toni e le sfumature adeguati al caso: toni cupi, sinistri, di chi, abituato a vivere nell’ombra, non fa niente per uscirne, anzi se ne guarda bene. Figlio eletto/maledetto di Barriera è Contrera, ex poliziotto, ora investigatore privato per una dubbia clientela, che in questo quartiere ci nasce, cresce e crolla. La sua parabola si sviluppa tutta in questo unico palcoscenico.
Figlio di un poliziotto che si è consumato dentro e per la divisa, Contrera non è capace di rendere onore alla figura paterna, anzi la infanga nel peggiore dei modi macchiandosi di quegli stessi crimini che egli, da tutore della legge, dovrebbe invece combattere e debellare. Ed è proprio nella contrapposizione di questa figura paterna, limpida e onesta, integerrima fino al punto di pagare con l’estremo prezzo il disonore procuratogli dal figlio, che si rivela la vera anima di Contrera. Egli non è un uomo “semplicemente “bugiardo, corrotto e facile a delinquere. La sua anima è nera per natura, una natura fatta di paura, di disincanto, di mancanza di entusiasmo e di fiducia nella società. Quello che era stato nutrimento per suo padre, per lui è diventato veleno.
Un veleno che gli ha guastato tutto: famiglia, carriera, amicizie, reputazione. Un uomo che ha sbagliato, consapevole della sua debolezza, che non rinuncia però a far funzionare le meningi per districare i fili di una matassa aggrovigliatissima e a cui rimane un barlume di onestà intellettuale al quale appigliarsi per consegnare alla giustizia il colpevole di un doppio delitto che sembrava perfetto per incastrarsi in una soluzione facile e preconfezionata.
In nostro eroe/antieroe non teme, avendo così poco da perdere, di sfidare la Polizia stessa, che per pigrizia, indolenza e radicati pregiudizi avrebbe già bell’e pronto il colpevole d.o.c.
L’ultima scintilla d’orgoglio di questo improponibile investigatore privato servirà per accendere un’idea illuminante, suggeritagli dall’unico capace di mettere seriamente alle corde il rude investigatore: uno strano ragazzino sveglio e sfacciato, più saggio però e ragionevole di tutti gli adulti che lo circondano. Da accanito lettore il dodicenne gli insegnerà che secondo Faulkner il passato non muore mai, anzi determina il presente. Quindi è proprio dal passato che Contrera riesumerà tutti gli indizi e il movente per ricostruire l’identikit del killer e smascherare il colpevole di questa intricata, appassionante vicenda, noir ma non troppo, che ci fa sorridere e riflettere sulla molteplicità della natura umana.
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