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La storia dell'uomo che ha cambiato la storia della canzone italiana: Fabrizio De André
Il racconto di un'icona che ha tracciato nuove strade all'idea di libertà
«Pensi che l'anarchia sia fare quello che vuoi? Anarchia è darsi delle regole prima che te le diano gli altri!»
Principe libero è il racconto – prima ancora che di un’icona artistica del secondo Novecento italiano – di una vita piena d’amore che ha tracciato nuove strade all'idea di libertà, in una continua mescolanza di alto e di basso, di cui la Genova delle origini, con le aperture del suo mare, diventa metafora perfetta. Con i grandi palazzi della borghesia, e i caruggi della città vecchia dove sperimentare altre forme di libertà in compagnia degli ultimi e degli esclusi. Quella libertà, poi, di colpo, violentata del tutto nei mesi del rapimento in Sardegna. Sempre consapevole della necessità di riconoscersi negli altri esseri umani. Con curiosità autentica. Senza retorica né giudizio. Solo accettando che in un vortice di polvere, oltre alla siccità, sia bello – e umanamente, struggentemente miracoloso – ritrovare un ballo campestre di quando eravamo ragazzi. E liberi. Come Fabrizio De André.
Recensioni pubblicate senza verifica sull'acquisto del prodotto.
Il film di Luca Facchini "Fabrizio De André. Principe Libero", è come dice il titolo stesso, un film sulla vita del famoso cantautore originario di Genova Fabrizio De André. Il film è molto lungo ma resta comunque piacevole da vedere poichè la vita di De André è stata senza dubbio molto intensa. Nel film (che è diventato poi una miniserie della Rai), si ripercorre la vita di "Faber" facendo riferimento anche al sequestro di cui fu vittima insieme alla compagna Dori Ghezzi. E' notevole la somiglianza tra De André ed il protagonista, l'attore Luca Marinelli. E' un film imperdibile per chi ama la musica di De André, ma ancora di più per chi è affascinato dal suo personaggio, infatti il film ne mostra lati intimi e privati, riuscendo a coinvolgere lo spettatore e lasciando così alta l'attenzione di questi fino alla fine. Lo consiglio.
Adoro Faber alla follia e questo film mi è piaciuto molto. Magistrale l'interpretazione di Luca Marinelli
Potrà non ricalcare perfettamente gli episodi della vita di De André, ma io l'ho trovato splendido. La scelta di Luca Marinelli come Faber è stata, secondo me azzeccatissima. Mi è stato utile per "convertire" qualche amica scettica e portarla ad ascoltare De André. Superconsigliato!
Recensioni
Recensioni pubblicate senza verifica sull'acquisto del prodotto.
Una buona sintesi tra sfida del biopic di un artista complesso e esigenze della committenza televisiva
Trama
Il 27 agosto 1979 Fabrizio De André e la sua compagna, la cantante Dori Ghezzi, vengono sequestrati nella loro tenuta agricola nei pressi di Tempio Pausania, in Sardegna. Verranno liberati quasi quattro mesi dopo. Da quel fatto si innesca un lungo flashback che racconta l'adolescenza e l'età adulta del cantautore, tra incontri, folgorazioni, vita privata e attività musicale, fino a tornare al rapimento e chiudersi sul matrimonio tra i due, nel 1989.
Comprimere la biografia di De André (1940-1999) nella misura di un lungometraggio (o miniserie in due puntate che dir si voglia, che uscirà nelle sale il 23 e 24 gennaio, poi in prima tv RAI il 13 e 14 febbraio) è impresa da far tremare le vene e i polsi: per l'enorme seguito, per non dire culto, che lo circonda, il fascino che emana dai suoi testi e dalla voce, l'appropriazione, l'interpretazione e la portata politica della sua opera anticonformista.
Ciononostante il film si prende il rischio di riassumerne formazione, esordi dei primi anni '60 e affermazione, fino alla preproduzione di "Le nuvole" (1990). Proprio dal booklet di quell'album arriva il titolo, principe libero, citazione del pirata inglese settecentesco Samuel Bellamy, riflesso dell'ossimoro di nascita borghese e idee anarchico pacifiste.
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