Palermo. Anni Novanta. Il boss Traina è in carcere. Al suo posto, al vertice della cupola è salito il suo rivale, lo "Zio". Uno dopo l'altro, gli uomini di Traina finiscono dietro le sbarre, finché, grazie a una soffiata, a essere catturato è Schillaci, latitante e stretto collaboratore dello Zio. Com'è possibile? Per Giannini, membro della DIA che indaga sui collegamenti tra politica e mafia, quell'arresto è molto strano. Tra gli elementi dell'indagine c'è anche un'assurda testimonianza: anni prima, la Proloco del paese ha premiato il racconto di uno studente nel quale era descritto proprio l'arresto di Schillaci. Quando la notizia si sparge, la casa di Rosario Buscemi, l'autore del racconto, viene messa a soqquadro, così come gli uffici della Proloco. Qualcuno ha costruito un castello di bugie, e a Giannini spetta l'ingrato compito di raderlo al suolo.)
                                    
                                    
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