I fantasmi del cappellaio

Un bellissimo noir psicologico dal linguaggio scorrevole, accurato e pulito che vi catapulterà nelle atmosfere piovose del Nord Europa, facendovi sentire finanche il freddo nelle ossa e la nebbia che offusca l'aspetto delle cose e confonde i segreti e le miserie umane. Ed è in uno dei luoghi in assoluto tra i più affascinanti e misteriosi - il negozio di un cappellaio - che trovano domicilio i fantasmi di questa storia. In punta di piedi, con ritmo flemmatico ma vibrante di suggestioni, Simenon indaga l'identità torbida di un insospettabile venditore di cappelli dietro le cui vesti si cela l'autore di un numero sempre crescente di delitti, portandone alla luce i pensieri più reconditi, le intenzioni nefaste, i piccoli momenti di vita quotidiana e domestica. Le descrizioni della sua prosa sempre elegante, realistica e immediata, creano scene e ambienti in cui ogni cosa ci sembra palpabile e concreta, dal brusìo dei giocatori di carte nel Cafè de la Colonnes, all'umidità della sera che il riverbero velato dei lampioni rende visibile. Davvero godibile e scorrevole.

In questo romanzo Simenon riesce a rendere impareggiabilmente l'angoscia e la sensazione di terrore e smarrimento che lega i due custodi di un orribile segreto.Due personaggi che non potrebbero essere più diversi:il ricco cappellaio Labbè da tutti conosciuto e stimato ed il povero sarto armeno Kachoudas che nonostante l'abilità come sarto e gli anni di lavoro in Francia resta sempre lo straniero da tutti trattato con sufficienza.Simenon riesce a rendere mirabilmente la disperazione di un uomo che in seguito ad un delitto commesso in preda all'ira ed alla frustrazione sarà costretto a continuare per salvaguardare il suo segreto fino a quando la morte di colui che aveva intuito la verità lo porterà all'autodistruzione. Il romanzo è molto bello con alcune parti in verità un po' lente da cui è stato tratto un film altrettanto apprezzabile con Charles Aznavour.

Nei giorni in cui la lettura non sembra essere più capace di soddisfarmi, nei giorni tutti i libri che inizio finiscono per essere abbandonati dopo poche pagine, capisco che è arrivato il momento perfetto per un Simenon e magicamente riscopro il piacere di immergermi tra le pagine e dimenticarmi di tutto il resto. Poco ho da dire riguardo a “I fantasmi del cappellaio” se non che si tratta di un libro impeccabile. Per rendersi conto di ciò è sufficiente leggere l’incipit: poche frasi e si inizia a percepire l’umidità della pioggia, il tedio delle giornate trascorse tra quattro mura e la paura causata da recenti omicidi. Non si faccia l’errore di considerare quest’opera come un semplice giallo, è molto di più. D’altro canto da uno scrittore della levatura di Simenon è doveroso esigere e ricevere romanzi di alto livello.