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Descrizione


Profondamente addolorato e scosso dal comportamento dei due figli maggiori, un ferroviere perde la fiducia in se stesso, va incontro a incidenti sul lavoro, rompe coi vecchi amici e si lascia andare alla deriva.
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Dettagli

1956
DVD
8017229468186

Informazioni aggiuntive

Surf Video, 2005
Mustang
120 min
Italiano (Dolby Digital 2.0 - stereo)
Italiano per non udenti
1,33:1 Full Screen
trailers; foto; biografie: biofilmografia di Pietro Germi

Valutazioni e recensioni

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ziogiafo
Recensioni: 5/5

ziogiafo - Il Ferroviere - Italia 1955 – Questo appassionante film è sicuramente da annoverare tra le prestigiose pellicole del Cinema italiano di qualità, se non altro, per la sua semplicità e per il forte impatto emotivo che riesce a dare la storia, grazie ad un superlativo Pietro Germi nel doppio ruolo di attore-regista che si cala nei panni del protagonista in maniera naturale in una complessa umanità richiesta dall’austero ma realistico ferroviere, carico di antica moralità e passionalità nell'affrontare le problematiche familiari dell’epoca. Il film inquadra la figura stoica del macchinista Andrea Marcocci che non si risparmia di fronte all’estenuante lavoro che lo massacra ma non lo premia, anzi per una serie di problemi lo fa ritrovare solo ad affrontare una realtà sociale che non accetta e che combatte con tutte le sue forze fino all’esaurimento nervoso. Nella furia coinvolge suo malgrado moglie e figli, involontarie vittime di un dramma familiare tipico di quel neorealismo profondo che conferisce alla figura paterna un ruolo di riferimento solido per tutti, a prescindere dai modi di fare e dal carattere non facile. Amore ed odio si alternano in uno scenario commovente reso ancor più affascinante dallo stile narrativo del grande regista e dalla buona capacità recitativa degli altri attori. Il doppiaggio è di alta classe per i protagonisti, struggente è la colonna sonora che accompagna questo spaccato di vita italiana in un ritratto d’epoca memorabile che viene premiato dalla critica con un Nastro d’argento per la migliore regia. Il Cinema essenziale… da non perdere! Cordialmente ziogiafo.

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Michele Bettini
Recensioni: 4/5

Più che neorealista, terrmine che per me non ha alcun significato, direi che è verista. Senza infamia né gloria. Da vedere, anche se poteva essere migliore. Non saprei come. Germi ha fatto di meglio, ma anche di peggio, Anche come attore. Da riconoscere che è sincero e onesto.

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Gianfranco Baldisserri
Recensioni: 5/5

Uno dei più bei film della mia vita. Oltre alla maestria "tecnica" di regista e attori, un film di grande valore etico.

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Pietro Germi

1914, Genova

"Regista e attore italiano. Frequenta il Centro sperimentale di cinematografia con l'intenzione di diventare attore, ma, dopo essere stato aiuto di A. Blasetti, esordisce nella regia nell'immediato dopoguerra con Il testimone (1945), dando prova di una buona capacità tecnica, confermata anche dal suo ingresso alla Lux. Tra i nuovi talenti della rinascente cinematografia nazionale, è quello che, con ogni probabilità, è meno legato alla lezione neorealista, preferendo rifarsi al cinema statunitense contemporaneo, in particolare ai western delle praterie sconfinate e ai noir delle città claustrofobiche, combinati con temi e situazioni tutti italiani: ecco allora, nel volgere di pochi anni, i giovani gangster di buona famiglia di Gioventù perduta (1947), la Sicilia mafiosa trasfigurata in West...

Pietro Germi

1914, Genova

"Regista e attore italiano. Frequenta il Centro sperimentale di cinematografia con l'intenzione di diventare attore, ma, dopo essere stato aiuto di A. Blasetti, esordisce nella regia nell'immediato dopoguerra con Il testimone (1945), dando prova di una buona capacità tecnica, confermata anche dal suo ingresso alla Lux. Tra i nuovi talenti della rinascente cinematografia nazionale, è quello che, con ogni probabilità, è meno legato alla lezione neorealista, preferendo rifarsi al cinema statunitense contemporaneo, in particolare ai western delle praterie sconfinate e ai noir delle città claustrofobiche, combinati con temi e situazioni tutti italiani: ecco allora, nel volgere di pochi anni, i giovani gangster di buona famiglia di Gioventù perduta (1947), la Sicilia mafiosa trasfigurata in West...

Sylva Koscina

1933, Zagabria

Attrice italiana di origine croata. Trasferitasi in Italia nell'immediato dopoguerra, viene notata da P. Germi che la fa esordire in Il ferroviere (1955). Volto affilato su un corpo prosperoso, quasi una pin-up nostrana, interpreta negli anni '50 e '60 la parte dell'ingenua procace o della fatalona, assurgendo a icona divistica in Il vigile (1960) di L. Zampa. Impiegata quasi sempre in commedie, si rivela anche dotata di buone doti drammatiche in Giulietta degli spiriti (1965) di F. Fellini, in cui interpreta la sorella della protagonista. Negli anni '70 le sue fortune cinematografiche cominciano a declinare, ma la televisione le offre spazi anche nel decennio successivo.

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