Regista israeliano. Dopo il documentario d’esordio Introduction to the End of an Argument (Introduzione alla fine di un argomento, 1990), che affronta in chiave parodistica la storia della politica mediorientale, e alcuni lungometraggi, vince con Intervento divino (2002) il Premio della giuria a Cannes. Attraverso la storia d’amore tra una giornalista palestinese e un giovane di Nazareth che si incontrano in auto presso un posto di blocco, il conflitto israeliano-palestinese è affrontato in chiave di commedia, rifacendosi alla comicità di J. Tati e B. Keaton (di cui il regista – qui anche interprete – riprende l’imperturbabilità della mimica facciale).