Finché c'è prosecco c'è speranza

A mio parere è un buon romanzo,con una storia originale e personaggi atipici ma accattivanti. La trama può sembrare inverosimile ma la storia scorre fluida e intrigante,con una forte connotazione ambientalista,che in questo mondo sempre più avvelenato e inquinato,dovrebbe far riflettere il lettore sui valori essenziali della vita,fra i quali naturalmente un buon prosecco. Ad Maiora !

Storia di una noia mortale; ambientazione che, per gli autoctoni, come me, dopo dieci pagine ritrite stanca; un trattato viticolo per metà, storiaccia per la restante; personaggi tratteggiati con l'accetta e una scrittura stucchevole oltre che così tronca da risultare incompresibile. Ecco i tratti essenziali di questo giallucolo annacquato di Ervas che, spero, non scriva sempre così. Risulta inconcepibile come si sia potuto dare alle stampe un racconto che sembra scritto tanto per distrazione. Non sono riuscito a finirlo e, per il sottoscritto, è cosa più unica che rara. Se avessi potuto avrei dato sero stelle. Ervas non mi avrà mai tra i suoi lettori! Insomma, libro illeggibile e senza alcun senso, Stucky resta un personaggio senza storia, nè futuro, del resto poco di lui ci tange! Sconsigliato a chiunque e a chi crede che per pubblicare un libro sia necessario saper scrivere.

Noioso. L ho letto, onestamente, perché ambientato nelle zone dove vivo e incuriosito per vedere il film successivamente. Ma mi ha tediato e anche un po' innervosito. È il secondo romanzo che leggo di Ervas Non credo ne leggerò più.