Folgore! ... E si moriva. Diario di un paracadutista

Un goliardico paracadutista racconta nel linguaggio che gli è proprio esperienze, patimenti e duelli impari tra l'uomo e la macchina. Trovo meglio riuscita e di un certo valore memorialistico la seconda metà del diario: illustra bene lo sbando che si visse dopo la battaglia di El Alamein e l'eccezionale tempra di quei nostri soldati così temuti dagli Inglesi.

Che dire.. un gran bel libro! Quello che emerge dalle pagine di Doronzo è l' esperienza sconvolgente di un ragazzo poco più che ventenne che si trova a combattere nella tavola infuocata del deserto.Un racconto semplice, diretto e forse proprio per questo ancora più duro e truce. Tanti sono gli aneddoti citati(alcuni dei quali sfiorano l'incredibile), tanti i morti, tanti i nomi dei soldati che hanno combattuto duramente e che meritano di essere ricordati. Personalmente accosto il nome di Doronzo a tanti altri "mostri sacri" della memorialistica come Caccia Dominioni, Rigoni Stern, Bedeschi. Uomini che hanno in comune non solo la drammatica esperienza al fronte ma anche il desiderio che i sacrifici compiuti dai nostri soldati non vengano dimenticati.

Mursia ripropone in una nuova veste uno dei migliori esempi di memorialistica di guerra, relativo alla partecipazione italiana al secondo conflitto mondiale. Chi non ha mai avuto l’opportunità di conoscere di persona reduci della guerra in Africa settentrionale, e poter ascoltare dalla loro viva voce il racconto di quegli eventi bellici, troverà nelle pagine di Doronzo la testimonianza eccezionale di un paracadutista della divisione Folgore, che conobbe sulla propria pelle le tremende asprezze della guerra nel deserto nordafricano.