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Descrizione


Con lo stile caustico e la capacità di guardare oltre il contemporaneo che da sempre lo contraddistinguono, in questo suo nuovo romanzo Avoledo ci conduce in un viaggio ai limiti del potere, mostrandoci chi potremmo diventare, e come potrebbero essere l’Italia e l’Europa di domani.

«Tullio Avoledo è la risposta italiana a qualcuno che all’estero non esiste.» - Giorgio Faletti

Francesco Salvador è un tenente nazista di Kosakenland ’44. Questo, almeno, fino a che non finisce il suo turno, quando rientra nella sua casa nella Trieste asburgica della Belle époque e sulle Attrazioni e gli Onorevoli Ospiti si spengono le luci. Perché il Friuli non è più una regione, nell’Italia post 2023. È stata combattuta una guerra d’indipendenza, l’enigmatico Vittorio Volpatti ha preso il potere convincendo il popolo che l’unica strada possibile per sopravvivere in un mondo di nuovi potenti, gli Azionisti, fosse trasformare la regione in un parco divertimenti a carattere storico. E così, se Trieste torna a essere asburgica, Aquileia romana e Cividale longobarda, fra i monti della Carnia risorgono villaggi celtici e la Kosakenland del ’44. Ma non tutti sembrano d’accordo. Francesco Salvador, chiamato a scoprire chi sia lo Zorro anarchico che sabota le Attrazioni, si avventurerà nel cuore profondo di un mistero che racconta del paradosso su cui si fonda il mito delle radici e ha trasformato il Friuli in Furland. Con lo stile caustico e la capacità di guardare oltre il contemporaneo che da sempre lo contraddistinguono, in questo suo nuovo romanzo Avoledo ci conduce in un viaggio ai limiti del potere, mostrandoci chi potremmo diventare, e come potrebbero essere l’Italia e l’Europa di domani.
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Dettagli

2018
25 ottobre 2018
240 p., Brossura
9788832960006

Valutazioni e recensioni

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Rigus68
Recensioni: 2/5

Romanzo intrecciato con fili un po’ di colore giallo e un po’ noir, spruzzati di pulp fiction. Lo scenario è un gigantesco luna park, una Disneyland ma a tinte fosche e crudeli, più simili ai cruenti videogiochi oggi in voga che a un parco di divertimenti. In cui comunque è stato trasformato il Friuli, divenuto Furland, dove si affollano turisti affamati di emozioni che grondino sangue. Divenuto una nazione totalitaria retta da un Amato Leader che ricorda i dittatori del passato e del presente. Avoledo porta in scena eventi storici del passato, l’occupazione dei cosacchi nel 1944-45, riti celtico-druidici, l’invasione turca del Friuli del 1499, le legioni romane. E anche personaggi mitici, quali Zorro e Hemingway. E’ chiara la critica alla società presente, sempre più pilotata da poteri occulti e da grandi capitali finanziari in grado di sconvolgere il corso degli eventi. Ci sono notevoli falle nel racconto: i personaggi principali (Francesco Salvador, Hemingway e altri) non sono a tutto tondo, neppure bidimensionali: sono marionette portate in scena senza neppure sapere quale sia il loro ruolo. Gli eventi descritti sono reboanti e pirotecnici, con alcuni spunti interessanti, ma non conducono da alcuna parte e gli stessi episodi storici sono solo descritti marginalmente, toccata e fuga. Se anche nel passato l‘autore ha vinto prestigiosi premi letterari, dubito che con questo lavoro possa salire sul podio, neppure per la medaglia di bronzo. Certo, lo scritto si legge in un soffio, ma altrettanto rapidamente si dimentica. Scritto un po’ nello stile di Bar Sport di Stefano Benni, che però nel 1976 fu una novità assoluta e fece un gran botto. Se devo scegliere narratori friulani, preferisco Carlo Sgorlon che con il suo “La Conchiglia di Anataj” ha almeno costruito un romanzo di grande spessore storico, con l’afflato dei grandi romanzieri dell’ottocento. Dove i personaggi hanno un grande spessore umano.

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Luca
Recensioni: 4/5

Ottimo libro che si legge tutto d'un fiato. Il vero problema di questo libro è la sua lunghezza. Avrei preferito almeno un centinaio di pagine in più per una maggiore caratterizzazione dei personaggi. Il libro inizia in medias res in un campo di battaglia che si scopre subito essere parte di un enorme parco a tema dove la Storia fa da protagonista. Il Friuli Venezia Giulia è diventato indipendente dall'Italia ed investitori esteri ne hanno comprato i diversi territori per creare attrazioni ed attirare turisti da tutto il mondo. Ma c'è qualcuno che sta tramando contro il Furland (il nome del parco a tema) e il protagonista dovrà indagare per trovare il responsabile. Ma la storia in realtà è molto più complessa, ma si scoprirà solo alla fine attraverso varie peripezie del protagonista e diversi altri personaggi. Vi invito caldamente alla lettura di questo romanzo distopico ed ucronico

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Valerio
Recensioni: 3/5

Furland e' un racconto non molto lungo basato su una premessa originale. Il contesto e il livello di dettaglio storico sono molto interessanti. Ogni capitolo mi sono trovato a ricercare alcune delle referenze storiche citate. La narrazione e' scorrevole, e la storia in se' e' stata piacevole ma non eccelsa. Nella media e' un buon libro che tocca periodi storici molto delicati senza cadere nella propaganda pro o contro.

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Recensioni

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Voce della critica

«Tutti sapevano che, immediatamente dopo l’indipendenza, Vittorio Volpatti si era ritirato a vita privata in una località segreta del Furland, delegando il governo agli Amministratori e ai Supervisori […] L’immagine e la voce del nostro Leader erano onnipresenti. I suoi discorsi venivano riproposti a ogni festa nazionale, le sue foto e i suoi ologrammi ti guardavano da ogni edificio pubblico». Il discorso dell’indipendenza di Volpatti si era intrecciato a un tricolore ammainato e alle note di un vecchio film, Il gladiatore. Prima c’erano state una guerra civile, risolta con la battaglia di Latisana nel giugno 2023, e una pulizia etnica che aveva risparmiato solo i friulani. Dopo, Volpatti era sceso a patti con la concretezza del dio denaro, con gli stessi poteri forti che combatteva, con i soldi di alcuni investigatori stranieri che, di fatto, avevano trasformato il Friuli, sotto l’egida dell’Amministrazione, in un enorme parco divertimenti, con rappresentazioni di grande verosimiglianza: fucilazioni naziste, aristocrazie asburgiche a Trieste, insediamenti longobardi, villaggi celtici, sacrifici druidici. Di un futuro e di una terra che possono far paura (non sono un azzardo, visti i tempi che corrono, e di sicuro non sarebbero una possibilità), ma non sono da derubricare solo ai “parti della fantasia”, scrive Tullio Avoledo, uno degli autori più immaginifici alle nostre latitudini, nel suo nuovo romanzo, Furland® (225 pagine, 16,50 euro), pubblicato dalla casa editrice Chiarelettere. Chi crede alla favoletta che Avoledo abbia esaurito il proprio spirito narrativo si faccia da parte. Gli altri si bevano Furland anche in una sola notte e poi stiano lì a farsi qualche domanda, a riflettere, su cosa siamo diventati e su cosa potremmo diventare.

C’è la fantasia di Avoledo in queste nuove pagine, la stessa fantasia che non ha mai smesso di soccorrerlo dopo il debutto de L’elenco telefonico di Atlantide ed è vivissima in Furland®  Dove il futuro, che è quasi presente, terrorizza. Non è un meccanismo perfetto questo luna park local-nazionalistico, che gioca con la storia e la geografia e che piace tanto ai turisti, in particolare a quelli orientali. Bene e male s’intrecciano, si confondono. E soprattutto le “attrazioni” sono a rischio, c’è qualcuno che tenta di sabotare gli spettacoli, uno Zorro da smascherare, sulle cui tracce si mette Francesco Salvador, tenente nazista, almeno per lavoro, cioè questo è il ruolo che interpreta nella messinscena del Kosakenland (quando nel 1944 le truppe cosacche alleate dei nazisti occuparono la Carnia) al servizio dei turisti, nella farsa con centinaia di comparse che finisce nelle memorie dei loro smartphone.

Gli attentati minacciano l’aura apparente di perfezione e tranquillità del Furland e lui – affiancato da un collega che ha il volto di Hemingway, in seguito a un intervento di chirurgia plastica – deve impedire che i guai continuino. Da improvvisato detective Francesco Salvador scoprirà ben più dell’iniziativa di un singolo… Avoledo fa anche rischiare la vita al suo protagonista nel corso del viaggio investigativo che lo conduce ai quattro angoli del Furland, fra epoche e spazi differenti. Aleggia il mistero della scomparsa dell’Amato Leader, che a un certo punto riapparirà avvolto in un morbido cardigan color cammello. Dove, come e perché toccherà ai lettori scoprirlo…

Recensione di Giovanni Leti

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Conosci l'autore

Tullio Avoledo

1957, Valvasone

Nato a Valvasone, in Friuli, nel 1957, Tullio Avoledo ha esordito nel 2003 con “L’elenco telefonico di Atlantide” (premio Forte Village Montblanc - Scrittore emergente dell’anno), romanzo che ibridava fantascienza e mitologia con una satira feroce del mondo bancario e della società italiana ai tempi dell’effimero trionfo della web economy. Ha poi pubblicato altri undici romanzi, prima per Sironi e poi per Einaudi e Marsilio, tra cui Lo stato dell’unione (2005), Tre sono le cose misteriose (2006, premio Super Grinzane Cavour), Breve storia di lunghi tradimenti (2007), Un buon posto per morire (2011, scritto a quattro mani con Davide “Boosta” Dileo dei Subsonica) e Chiedi alla luce (2016). Ha anche pubblicato per Rizzoli una personalissima...

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