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Concordo con quanti hanno scritto prima di me: sicuramente uno dei film più belli che abbia mai visto. Il cast è fantastico, e non solo per la presenza di due rockstar come Bowie e Sakamoto, ma anche per il magnifico Tom Conti, che cerca di far comunicare due culture diversissime e oltretutto nemiche in tempo di guerra. I temi trattati sono tanti, e tutti meritano discussione: dall'omosessualita' poco o per niente accettata, il senso dell'onore, della lealtà e della libertà, il passato che incombe, l'amore che sconvolge.... Bellissime regia e fotografia e un finale triste e veritiero. Un capolavoro.
Non so se sia il più bel film della storia:-) Sicuramente è uno dei più belli e innovativi degli ultimi decenni. Arrivò in Italia nel 1983 e, rivisto a distanza di 33 anni conserva, intatto, il suo fascino. Cast straordinario, per quei tempi, con un giovane David Bowie nella parte del maggiore "Strafer", sicuramente la sua miglior interpretazione cinematografica, e Tom Conti in quella del tenente colonnello Lawrence. E poi c'era lui, Takeshi Kitano, allora idolo delle platee televisive giapponesi (era un cabarettista prima di ricoprire ruoli drammatici) che divenne uno degli attori più amati in occidente, soprattutto a Cannes. Destò scalpore per gli argomenti trattati, tra cui: l'omossessualità (tabù ancora oggi per la cultura giapponese); il diverso tipo di senso dell'onore tra inglesi e giapponesi (questi ultimi non concepivano il concetto di prigionia, preferendo un suicidio onorevole) e l'incomunicabilità tra due mondi così diversamente lontani culturalmente, superata, almeno nel film, dalla frase finale di Lawrence: "In fact, no one has the right" "Di fatto, nessuno è nel giusto". Da vedere e rivedere.
IL PIU' BEL FILM DELLA STORIA DEL CINEMA!
Recensioni
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Giapponesi e inglesi sul grande tema dell'uomo sopraffatto dall'uomo
Trama
Dal romanzo "The Seed and the Sower" di Laurens Van der Post. A Giava nel 1942 Yonoi, giovane comandante di un campo di concentramento giapponese per prigionieri britannici, non riesce a sottrarsi al fascino del maggiore Colliers.
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