La generazione

Che Simone Lenzi ci sapesse fare con le parole era cosa nota. Da 15 scrive (e canta) le canzoni dei Virginiana Miller, una delle migliori band del nostro panorama musicale. Questo suo romanzo d'esordio è piacevole e straordinariamente intelligente; bella ed attuale la storia. Peccato che nella seconda parte si incaponisce in introspezioni filosofiche che mi hanno costretto a rileggere più volte alcune frasi.

L'ostacolo alla procreazione vista dalla prospettiva di uomo che "vive in controfase", portiere di notte di un albergo, marito e aspirante padre, di giorno. Un percorso interiore, una ricerca di sè cadenzata dalle meditazioni e dai surreali eventi notturni in contrapposizione con la super-realtà diurna della procreazione assistita. Un finale di pacificata libertà. Raccontato in prima persona, con stile asciutto e ironico, ricco di riferimenti colti e semplici allo stesso tempo, che aiutano il protagonista (e il lettore) a sopportare meglio il dolore della situazione, mai enfatizzato e ricco di umanità. Un libro d'esordio solido e godibile che impone quanto prima altrettanto felici seguiti. Massimiliano