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Non è il mio genere preferito e confesso di aver visto il film un pò per caso. Ma ne sono rimasta molto contenta! Il film è ben fatto, nato da un'idea semplice ma geniale. Il risultato è una serie di eventi complicati e per niente scontati. Si ripete tutto, ma tutto cambia. Si ride ma si riflette. Alcune scene sono esagerate, ma nel complesso ammiro la scelta del soggetto e la comicità del personaggio. Lo rivedrò volentieri e lo consiglio sicuramente a tutti
Non sono grande appassionata dei remake cinematografici, soprattutto se si tratta di film che fanno parte della mia lista dei preferiti, per cui quando nel 2004 è uscito “È già ieri” non ho nemmeno preso in considerazione l’eventualità di andare ad assistere alla sua proiezione al cinema. Mi è capitato recentemente di vederlo in televisione, per puro caso, e di dover ammettere (pur con un po’ di dispiacere) che la versione italiana ha superato nella mia classifica personale l’originale “Ricomincio da capo” del 1993 con Bill Murray e Andie MacDowell. Innanzi tutto ho apprezzato molto la scelta della location. Il sole, i colori e i suoni dell’Andalusia (anche se nel film si parla di Canarie) costituiscono un meraviglioso scenario per la storia raccontata. La cordialità ed il calore tipicamente mediterraneo dei personaggi incontrati ogni giorno, sempre nelle stesse circostanze, dal conduttore televisivo Filippo Fontana, fanno da netto contrasto con il suo freddo cinismo. E poi ci sono le cicogne, così eleganti e rispettate, legate ad una lunga serie di credenze positive tramandate nella storia, tanto che non ci sembra davvero possibile che possano essere scacciate o maltrattate. Antonio Albanese è semplicemente perfetto nel ruolo, così arrogante ed irriverente all’inizio della storia, nel finale ci stupisce con un atto di compassione nei confronti di un anziano incontrato sull’isola in un modo così commovente da valere la preferenza sulla pellicola originale. Sinceramente felice di aver scoperto per caso questo film, che ha trovato un posto d’onore nella mia collezione privata.
Quando Giulio Manfredonia e Antonio Albanese lavorano assieme, partoriscono sempre opere efficaci e divertenti. A volte, come nel caso di questo film, anche riflessive e filo drammatiche. Sono trascorsi oltre 20 anni dall'uscita di "Ricomincio da capo" (commedia surreale interpretata da un eccezionale Bill Murray) e Manfredonia si lancia in questo bellissimo remake; operazione particolare quanto rischiosa, con un brillante Albanese, accompagnato da Fabio De Luigi e la bella spagnola Goya Toledo. Anche se cambiano le ambientazioni, le marmotte vengono sostituite dalle cicogne e la figura femminile principale diventa una bellissima e risoluta biologa spagnola, il tema centrale rimane lo stesso: il tempo che si ripete incessantemente in un "oggi" senza via di uscita, in cui il protagonista rimane intrappolato, senza un domani in cui sperare. Filippo (A. Albanese) passa dallo sgomento alla disperazione: alla conquista di tutte le donne appetibili dell'isola, al divertimento, agli insulti a chiunque incontra sulla sua strada. Giorno dopo giorno, anche a causa della noia che prende il sopravvento in queste giornate tutte uguali a se stesse comincia ad emergere il lato positivo di Filippo. Ed è proprio in questa dimensione parallela che scopre per la prima volta che esiste altro al di là della carriera dei soldi e dello "share": un possibile, nuovo, migliore stile di vita, in cui riuscire a stare in armonia con gli altri. Questa presa di coscienza diviene l'unica via d'uscita da questo incubo quotidiano. Il film rielabora perfettamente in chiave nostrana il successo americano, con un Antonio Albanese dalle mille sfumature (da notare la sua armonica danza con le cicogne). Il tempo che scorre inesorabile senza che nemmeno ce ne accorgiamo mentre al contrario ogni momento andrebbe vissuto e assaporato fino in fondo, cercando di correggere i propri sbagli. Il film è molto divertente; ne risulta un film assolutamente da recuperare.
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