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Sentite mai una “vocina” interiore che vi dice “Forza!” o “No, non ce la puoi fare”? La ascoltate? Se vi capita, nello sport come nella vita quotidiana, di ascoltare la vostra vocina interiore allora questo libro fa per voi. Chiunque abbia preso qualche lezione di tennis “conosce” il modo corretto di fare la battuta, il diritto, … di “tagliare” la palla in un certo modo, … . Il problema vero, nel tennis come nella vita, non e’ “sapere” ma “fare”, riuscire ad applicare quello che si “sa” in teoria o per esperienza. Gallwey ha scoperto che sul campo, da tennis ma non solo, scendiamo sempre come se fossimo 2 persone: l’Io 1, che sa tutto in teoria, istruisce, incita, e giudica: “Forza!”, “Questo colpo dobbiamo forzarlo per aggiudicarci il punto”, “Che stupido a sbagliare un colpo cosi’ facile”, … e l’Io 2, quello che effettivamente impugna la racchetta e gioca, che ha un tesoro di ricordi inconsci di ogni colpo fatto, o visto fare, fino a quel momento. Il bello e’ che l’Io 2 potrebbe giocare in modo brillante se solo lo si lasciasse fare e non ci si facesse invece assillare dal “razionale” Io 1. Gallwey ci mostra come acquietare la nostra mente, ad essere “concentrati”, non preoccupati, e come usare l’intelligenza del corpo e dell’inconscio per ottenere risultati migliori, con meno sforzo e piu’ divertimento.
Libro che non mi sconvolto come preludeva nella prima metà dove l'autore sembrava mettere in luce un certo tipo di sviluppo personale, teso all'individuazione delle aree critiche che penalizzano uno sviluppo soddisfacente e genuino del proprio Io. Il libro é un'analisi, a volte meramente tennistica, di quello che può essere un comportamento penalizzante (concentrarsi sul dover far bene piuttosto che sul fare) ma non viene sviluppato in maniera metodica da consentire a chi lo legge una migliore riflessione su come i propri limiti influenzino il risultato. C'é verso la fine un tentativo di ripristino, analizzando le varie personalitá che compongono il gioco (dichiaratamente ispirato al classico di Eric Berne "A che gioco giochiamo?") ma che non definisce strategie funzionali per la gestione dell'Io interiore. Potrebbe valere la pena leggerlo ma se si é alla ricerca di qualcosa più mirato e funzionale, consiglio "Perché la tua vita fa schifo e cosa puoi farci" di Alan Cohen.
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