La giostra degli scambi

Approdato in ufficio, il commissario Montalbano viene informato di un anomalo sequestro: una ragazza è stata aggredita in una strada solitaria, narcotizzata e rilasciata dopo qualche ora illesa. La cosa si ripete dopo qualche giorno; questa volta la vittima del sequestro lampo è la nipote di Enzo, il proprietario della trattoria rifugio di Montalbano. L’unico filo che lega i due sequestri è l’età delle due donne, 30 anni, e il lavoro in banca. A questa indagine si affianca quella per l’incendio doloso di un negozio di elettrodomestici il cui proprietario, Marcello Di Carlo, pare essersi volatilizzato. La vicenda all'inizio sembra banale, ma un terzo sequestro lampo e il ritrovamento di un cadavere apre nuovi scenari. Di chi è il corpo? e dove è finita la fidanzata segreta di Di Carlo? Un finale non scontato, che ha la pecca di essere troppo veloce (al limite sbrigativo) rispetto alla gradualità con cui la vicenda evolve nel corso del romanzo. Un romanzo appassionante e veloce da leggere, una sequenza di da episodi che incuriosiscono il lettore, da cui si sviluppano i misteri da risolvere. Un grande Camilleri, un ottima lettura

Io ho sempre adorato Camilleri ma questo libro non mi ha lasciato granché. Deludente, l’ho trovato scontato e non ben congegnato rispetto a molti altri romanzi della serie.

Un negozio di elettronica è stato bruciato, un incendio chiaramente doloso ed il proprietario del negozio è scomparso, si chiamava Marcello Di Carlo. Era un bel l’uomo, ma anche uno sciupa femmine e spendeva di più di quello che guadagnava. Montalbano inizia ad indagare ma in contemporanea accade qualcosa di molto strano ed inquietante: delle ragazze vengo rapite, anestetizzate e rilasciate incolume dopo alcune ore. Montalbano all’inizio viene tratto in inganno ma alla fine riesce a capire che i due casi sono collegati tra di loro e deve scoprire chi è l’ultima fidanzata di Di Carlo e il motivo per cui non si è ancora presentata alla polizia. Romanzo avvincenti, uno dei più belli di questi ultimi, in cui Montalbano é meno impulsivo e più riflessivo, anche se deve affrontare scenari raccapriccianti.