Giulia 1300 e altri miracoli - Fabio Bartolomei - copertina
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Letteratura: Italia
Giulia 1300 e altri miracoli
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Descrizione


A Diego, quarantenne traumatizzato da un lutto familiare, con un lavoro anonimo e un talento unico per le balle, accade di imbarcarsi in un'impresa al di sopra delle sue capacità, l'apertura di un agriturismo; accade che decida di farlo in società con due individui visti solo una volta e che in comune con lui hanno esclusivamente la mediocrità; accade anche che a scongiurare il fallimento immediato sia l'intervento di un comunista nostalgico e che la banale fuga in campagna si trasformi in un atto di resistenza quando nell'agriturismo si presenta un camorrista per chiedere il pizzo.

Dettagli

22 gennaio 2015
281 p., Brossura
9788866325741

Valutazioni e recensioni

  • Avevo già da tempo il libro in casa, pronto per la lettura, il film mi ha dato la spinta a prenderlo in mano. Mi sono divertita molto, perché la storia è originale, spassosa, allegra, se vogliamo surreale ma mai banale. Quella Giulia 1300, vettura simbolo del progresso degli anni ’60, e alla quale è legata una parte del tempo felice e spensierato della mia giovinezza, diventa il motivo trainante e felice delle vicende narrate. C’è tutta la nostra società in questo libro, dalla televisione con i suoi reality, i gratta e vinci, i telegiornali che addormentano e ottenebrano le coscienze, ma c’è anche la malavita, la criminalità organizzata, fatta di scagnozzi e di “pizzo”, di illegalità in tutte le sfere. E poi ci sono i protagonisti, che hanno collezionato nella vita fallimenti e fallimenti ma che in un ultimo guizzo sociale sentono il desiderio di riscattarsi. Ed è proprio nel caos più totale in cui si mescolano credi politici opposti, differenzazioni razziali, desideri anarchici e caotici che essi arriveranno ad una presa di consapevolezza delle loro situazione affettiva e del risveglio della propria coscienza civica e morale.

  • Ciro Andreotti

    Tre ragazzi di quarant’anni: Diego, Claudio e Fausto, ai quali s’aggiunge il cinquantenne Sergio, sono accomunati da una vita che sta scivolando nella più grigia mediocrità. Per questa ragione decidono di acquistare un casale in campagna per trasformarlo in un agriturismo. I quattro dovranno però scontrarsi non solo con le inevitabili grane burocratiche ma anche con l’arrivo di un camorrista sui generis alla guida di una vecchia auto e pronto a domandar loro il pizzo. Un po’ ‘I soliti Ignoti’, molta ‘Armata Brancaleone’ e tanta commedia all’Italiana; queste le solite basi sulle quali scivola lenta e soave la Giulia 1300 di Fabio Bartolomei, guidata con bravura e capacità di attrarre risate e riflessioni da parte di un autore che grazie alla pellicola recentemente diretta da Edoardo Leo e tratta da questo suo primo lavoro è riuscito finalmente a uscire dal piacevole cono d’ombra nel quale rischiava di rimanere invischiato. Il libro di Bartolomei, ben scritto e con una prose rapida e veloce, cattura l’attenzione grazie a battute che fanno sorridere e riflettere al tempo stesso, non rapendo di certo con la facile risata, ma aggiungendo una serie di osservazioni personali di ciascun personaggio. Il senso finale dello testo è al fine il senso stesso che avvolge la vita di uno, dieci, mille e un milione di teorici mediocri come i quattro protagonisti, ai quali è sin troppo semplice aggiungere anche il piccolo camorrista che domanda loro la protezione: il senso di chi per una volta, fosse anche una sola, desidera dare un calcio alla propria insipida esistenza senza dimenticarsi di rimanere con i piedi ben ancorati a terra.

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