Giungla d'asfalto

Ci voleva la A&R per recuperare finalmente una edizione in italiano di questo capolavoro di John Huston, storia della organizzazione e dei risvolti finali della "rapina del secolo" in una gioielleria, organizzata da un ex galeotto, Doc Erwin Riedenschneider (Sam Jaffe), appena uscito di prigione e da Alonzo Emmerich (Louis Calhern) un gaudente avvocato nonché ricettatore caduto in disgrazia, che spende i suoi soldi residui per mantenere la bella Angela Phinlay (Marilyn Monroe) e che procura a Doc, tramite uno strozzino di nome Cobby (Marc Lawrence), i soldi per organizzare il colpo. Doc ha pronto un piano infallibile e seleziona con oculatezza un manipolo di gangster sulla base dei compiti che ciascuno di essi dovrà svolgere mentre sarà poi cura dell’avvocato procurarsi i soldi per riscattare il bottino. Nella banda vengono reclutati Louie Ciavelli (Anthony Caruso), scassinatore professionista, Gus Minissi (James Whitmore) che guiderà la fuga e Dix Handley (Sterling Hayden), amico di Gus e vittima dello strozzinaggio dovuto al gioco, criminale per necessità che sogna di ripulirsi dai debiti e ritornare nella casa natale. Il colpo riesce, pur comportando la morte di Chiavelli, principale esecutore dell’operazione. Da questo momento in poi, la vicenda personale di ciascuno dei componenti della banda inizia a prendere una brutta piega. Il film è un noir dall'epilogo drammatico, girato in uno splendido bianco e nero: ciò che più sorprende è la coerenza dei personaggi, ciascuno partecipe di una recitazione collettiva che sfiora per tutti la perfezione. Gli stereotipi che fino ad allora avevano caratterizzato il noir americano sono messi alle spalle e l’attenzione è focalizzata sulle vicende dei rapinatori e sulla loro smaniosa avidità, alimentata dal disperato tentativo di abbandonare la vita misera e grigia a cui la giungla d’asfalto in cui vivono li costringe. Non c’è dunque più la classica suddivisione tra buoni e cattivi, quanto piuttosto la ricerca di una accurata definizione dei protagonisti, di cui viene sia rappresentata la psicologia che ricostruito il doloroso e miserabile retroterra. Sulla qualità del DVD della A&R c'è da sottolineare l'ottimo video, che rende pienamente giustizia alla fotografia di Harold Rosson. Ma l’audio, pur se nitido ed intellegibile, presenta uno strano effetto "sala da cinema". Purtroppo mancano i sottotitoli, sia in italiano che in inglese, una pessima abitudine a cui si spera col tempo la A&R ponga rimedio. Alcune delle prime partite di questo DVD erano masterizzazioni in DVD-R e non stampati, ma per chi lo desiderava A&R ha provveduto ad una tempestiva sostituzione.