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Anno edizione: 2016
Anno edizione: 2022
Anno edizione: 2022
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Avevo paura fosse un libro noioso o difficile da leggere. Invece l'ho trovato molto piacevole. Dato che il film l'ho visto molto tempo fa, sono riuscito ad immedesimarmi completamente nella storia e immaginarmi le scene e i personaggi ed è stata un'esperienza fantastica. Consiglio la lettura a chiunque, la lettura è scorrevole e i racconti ti catapultano in un mondo molto lontano nel tempo ma per certi versi ancora vicino ai giorni nostri. Un classico del '900 che rientra nella classifica dei libri da leggere assolutamente. Un romanzo che è il più celebre dell'autore, intriso di riferimenti alla sua storia sentimentale con l'amata moglie Zelda. Molto scorrevole, sembra avere un approccio narrativo "da film", con scene che sfumano ed altre che si aprono in modo naturale, conducendo il lettore esattamente dove Fitzgerald vuole che egli vada. Bella anche l'introduzione al libro, che consiglio di leggere per gustarsi meglio alcuni dettagli sfuggenti all'occhio del lettore comune.
Ho dovuto aspettare un po' prima di recensire questo libro, riflettere su tutto quello che c'è dietro questa storia tragica. La prima cosa che mi sono detto è che, in fondo, si tratta di una storia abbastanza semplice se ci si sofferma soltanto sugli aspetti superficiali. Nonostante questa impressione iniziale, sentivo dentro di me una strana sensazione, un senso di incompiutezza, come se mi stesse sfuggendo qualcosa. Ho guardato la più recente trasposizione cinematografica (quella con Leonardo Di Caprio) e pian piano quella nebbiolina si è andata dissipando. Ho guardato il film libro alla mano e non so quante volte ho premuto il tasto pausa per dare uno sguardo alle pagine. La drammatica storia di Gatsby ha preso a sedimentarsi nella mia mente in un modo che non mi aspettavo. Jay Gatsby è un uomo che si è fatto da solo. Persino Gatsby è un nome che egli stesso si è dato. Dalla povertà ha innalzato sé stesso, ha creato una statua d'oro da un cumulo di ceneri e tutto questo con un unico semplice obiettivo: una donna, Daisy. Un amore insopprimibile che è stato catalizzatore di tutte le sue forze, unico motivo che lo ha spinto a diventare quel che è. Gatsby ha vissuto per Daisy, ha lottato per Daisy; la sua casa magnifica, tutti i suoi possedimenti non hanno alcun senso se nel contesto non è presente colei che è il sogno che nessuno di questi beni materiali può eguagliare, Daisy. Lei è sposata con un uomo ricco che non la rispetta, ma questo non è abbastanza da fermare Gatsby, prigioniero di un passato felice che vorrebbe riprodurre a ogni costo e che ha soltanto lei come perno indispensabile. Daisy annulla Gatsby. Eppure, quell'uomo che fin dall'inizio appare come quello privo di morale, da condannare, sarà l'unico insieme a Carraway che si sia mostrato genuino, vero, determinato nel suo proposito e incorruttibile nel raggiungere l'oggetto del suo desiderio, che non è all'altezza del piedistallo in cui lui l'ha posta. Tutto questo in un contesto disegnato meravigliosamente da Fitzgerald, in un'America degli anni '20 controversa e profondamente diseguale, divisa tra ricchi che si abbandonano smodatamente ai propri piaceri e morti di fame che affondano in un mondo fatto di cenere. "Gatsby credeva nella luce verde, il futuro orgastico che anno per anno indietreggia davanti a noi. C'è sfuggito di nuovo, ma non importa: domani andremo più in fretta, allungheremo di più le braccia... e una bella mattina... Così continuiamo a remare, barche contro corrente, risospinti senza posa nel passato..."
Il grande gatsby, non ha bisogno di presentazioni o di riassunti. Chi non lo conosce? Questo per me è la miglior opera di Fitz., o’ almeno la più riuscita. Un quadro, l’immagine dell’epoca degli anni prima della grande crisi che nel ’29 cambierà il mondo. Una realtà del sogno americano, che lascia delusi i più sensibili. Il lessico aulico, ricercato, riesce a creare metafore perfette per descrivere l’epoca. Sembra un sogno continuo come se la velocità la sregolatezza dell’epoca si rispecchiassero una società dove gli schiavi sgobbano e i ricchi vivono in una festa continua. Questo successo è illusorio perché tuttavia rimane un senso di vuoto e indifferenza, per esempio la triste vita che sceglie di proseguire Daisy con Tom. Questo ricorda un po’ Moravia. Il protagonista era un uomo diverso da quel torbido, diverso, di origini “non nobili” (la casa in West Egg patria dei nuovi ricchi). Si delinea un senso di differenza tra lui e Tom, di anomia direbbe Merton. Differente anche nell’animo poiché credeva nei sogni, nella speranza e nelle idee anche quando queste sono nefaste. Quando queste portano alla morte. Ma come si fa a non innamorarsi di questi uomini? Appassionante!
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