Il grande sonno

Maestro dell'hard boiled, questo è il primo e forse il miglior romanzo della serie con l'ispettore Marlowe come protagonista. Un ricchissimo e moribondo magnate californiano assolda un investigatore privato per trovare il genero scomparso. Una serie di eventi perfettamente incatenati tra loro si dipana come un filo che conduce all'inaspettata conclusione. Al di là della trama avvincente e ben orchestrata, questo libro ci lascia il sapore amaro di una California corrotta, sfavillante e sordida, in piena crisi morale. L'occhio del duro ma romantico Marlowe sfiora senza condannare mai definitivamente quel mondo che lo ha creato e che gli permette di esistere in quanto personaggio. Se vi piace il genere, consideratelo pure uno dei suoi massimi esempi.

Non mi ha entusiasmato Il grande sonno. E’ vero, c’è un susseguirsi fitto di avvenimenti, che alla fine risultano strettamente intrecciati fra loro, e danno un senso compiuto alla vicenda; ma ho trovato il tutto abbastanza noioso. Per dirla tutta, non vedevo l’ora di arrivare alla fine. Ma magari dipende soltanto dai miei gusti personali, intendiamoci. Ad ogni modo mi voglio togliere la soddisfazione di segnalare una frase scritta in maniera infelice, a pag. 82, dovuta presumibilmente al traduttore (che comunque, va detto, è stato un intellettuale di grande valore: Oreste del Buono); eccola: «si leccò le labbra con la lingua».

Primo romanzo con il detective privato Philip Marlowe, il duro dal cuore tenero nato dalla penna di Raymond Chandler. Mi piace questa storia sia per la trama avvincente e ricca di suspense che per la caratterizzazione psicologica del protagonista, un uomo molto ironico e cinico ma con una sua morale. Quando lo immagino non posso fare a meno di pensare alla sua versione cinematografica più famosa, il mitico Humphrey Bogart che è assolutamente perfetto nella parte.