Gratitudine

Gratitudine è ciò che principalmente traspare dai quattro scritti che Oliver Sacks ha pubblicato fra il 2013 e il 2015 sul New York Times, qui raccolti. Una sorta di testamento letterario, emotivo e morale, che racchiude il pensiero del grande scienziato e le sue sensazioni di fronte al male incurabile che lo stava progressivamente consumando. Guardandosi indietro Sacks non mostra alcun tipo di rancore o di rimorso, ma solo un piacevole, pienissimo senso di appagamento, conscio di aver vissuto intensamente e gradevolmente, bilanciando alti e bassi, i suoi 82 anni. Parole difficili da accostare a uno scrivente in procinto di andarsene, ma proprio per questo ancora più potenti, più dirompenti. Gratitudine è un vero e proprio inno alla vita.

Un libro piccino picciò. Spesso le cose piccine picciò contengono dei tesori, anche questa volta è così, questo libriccino contiene il cuore di Oliver Sacks, quel cuore che proprio l'anno scorso ha smesso di battere lasciando un vuoto nei lettori che l'hanno amato e seguito dai tempi di Emicrania, Risvegli, e via via tutti gli altri suoi libri. Leggere Gratitudine è stato un rito per celebrare un vecchio amico, la gioia di averlo conosciuto tramite i suoi libri e i suoi articoli

Il libro è veramente piccolo ma ogni parola riportata sulle poche pagine è intensa e piena di significato. L'opera si compone di 4 saggi in cui Sacks analizza la sua vita dal profondo e con la morte negli occhi, quasi imminente, non prova paura o disagio. Tutto quello che alla sua vita vuole riservare è solo una grande gratitudine. Si invita il lettore a riflettere di più su ciò che la vita ci offre e sulla suprema comprensione del mondo. Lettura consigliata per chi ha la capacità di leggere con la mente "aperta" e senza pregiudizi.