Grégoire. Quando la fede spezza le catene - Rodolfo Casadei - copertina
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Grégoire. Quando la fede spezza le catene
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Descrizione


Sessantamila malati psichici accolti in 25 anni in quattro paesi africani. Pur non essendo né laureato in medicina né psichiatra di professione, Grégoire Ahongbonon ha compiuto un piccolo grande miracolo nel suo impegno fra Costa d'Avorio, Benin, Togo e Burkina Faso. Questo marito e padre di famiglia, un passato da imprenditore, è diventato un paladino degli «ultimi tra gli ultimi» in Africa: le persone con malattie psichiche, stigmatizzate due volte perché additate come vittime di stregoneria e spesso prigioniere di pseudo-santoni che le incatenano con disumanità nell'intento di «liberarle» grazie a sortilegi magici. La malattia psichiatrica in vari contesti africani significa emarginazione, catene, prigionia, limitazione della libertà. E un mare di sofferenza. Per Grégoire, «fino a quando ci saranno un uomo o una donna incatenati, tutta l'umanità sarà incatenata». Per questo dagli anni Novanta si dedica anima e corpo a liberare, accogliere e integrare - attraverso un approccio che l'Oms ha voluto studiare - le persone rese fragili dalla vita. Come Janine, una donna malata incatenata per 36 lunghissimi anni, che Grégoire ha accolto in uno dei tanti centri da lui fondati, oggi la nuova casa per 25mila malati che diventano talvolta guaritori di altri sofferenti. Quella di Grégoire Ahongbonon è un'epopea di carità e di fede che rappresenta una luce di indomita speranza dentro il dolore del mondo. Prefazione di Eugenio Borgna.

Dettagli

19 aprile 2018
159 p., Brossura
9788830723917

Valutazioni e recensioni

  • FRANCO PIREDDA

    Grégoire improvvisamente scopre gli ultimi, i malati di mente che nel suo paese, in Costa d'Avorio, sono abbandonati e incatenati. Da quel momento cambia la propria vita e la sua dedizione a queste persone gli fa mettere in piedi un sistema di assistenza e di recupero all'avanguardia, studiato da tutto il mondo e con molte affinità a quanto fece Basaglia in Italia nel 1978 soprattutto per la dignità restituita a queste persone. I numeri di assistiti/recuperati sono impressionanti ma soprattutto stupisce come una persona che di mestiere faceva il gommista sia riuscito a fare tutto ciò.

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