Il guardiano di me stessa. La mia unica padrona

Ambientato in una lussuosa villa fuori Palermo due ragazzi, Irene e Gabriele, prendono parte ad un gioco di ruolo finanziato da ricchi industriali accomunati dal provare piacere infliggendo dolore alla schiave, diciannove ragazze a loro totale disposizione. Il romanzo è raccontato da due punti di vista differenti: quello di lei, giovane e bellissima studentessa siciliana che per mantenersi fa film porno e usa il proprio corpo per guadagnare soldi, e quello di lui, trentenne dall’infanzia difficile anch’egli attore porno e accompagnatore. Irene avrà il ruolo della schiava, subirà le torture sessuali dei padroni che pagano, mentre Gabriele sarà il suo guardiano, ovvero colui che si prenderà cura della schiava, preparandola per i padroni, lui stesso sarà suo padrone e potrà usarla per il proprio piacere sessuale. Irene e Gabriele sono i protagonisti di sadici giochi erotici attratti dall’alta ricompensa economica, ma notte dopo notte, sevizia dopo sevizia, abuso dopo abuso, la villa diventerà per loro il luogo dove conoscere realmente se stessi. Il loro incontro e il loro rapporto estremo li cambierà radicalmente, e li farà interrogare sui motivi che li hanno condotti fino a lì. Nascerà così una storia d’amore fatta di sudditanza e violenza reciproca, ma anche di passione e rispetto, come se entrambi, in un gioco di specchi, riuscissero davvero a conoscere se stessi solo attraverso l’altro.