La guerra civile russa (1918-1922). Dalla Rivoluzione d'ottobre alla nascita dell'Unione sovietica

libro interessante essendo tratto dal n. della Osprey tratta il periodo da un punto di vista militare

Pensavo e volevo un libro sugli aspetti sociali politici ed economici della rivoluzione russa. Invece è tutto un susseguirsi di eventi di scontri e battaglie. Non mi è piaciuto per niente e prezzo decisamente eccessivo.

La guerra civile russa finì praticamente nel 1922 con un minimo di dieci milioni di morti e un massimo di oltre il doppio. Frutto di battaglie infinite, di uccisioniindiscriminate di prigionieri e di oppositori, in particolare da parte deli rossi e della Ceka. E anche di malattie, tifo e spagnola in particolare. Fu una guerra segnata da ampi movimenti di truppe, di cambi repentini di posizioni, di grande determinazione bolscevica con un unico comando contro i bianchi divisi al loro interno e poco collaborativi. A questo si aggiunge lo scarso interesse delle potenze vincitrici della Grande Guerra che, a parte casi isolati come Churchill, ignorarono completamente il pericolo rosso. Ne approfittò così fino alla fine del secolo scorso il partito comunista, dapprima guidato da Lenin e poi da Stalin, con il primo che non fu molto meno sanguinario del secondo.