Guerre, debiti e democrazia. Breve storia da Bismarck a oggi - Sergio Romano - copertina
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Letteratura: Italia
Guerre, debiti e democrazia. Breve storia da Bismarck a oggi
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Descrizione


Col Trattato di Versailles, al termine della Grande guerra, la Germania è condannata a pagare in trent'anni 132 miliardi di marchi d'oro. Le conseguenze della miopia dei vincitori emergono presto: una Germania frustrata e indignata diventa il vivaio ideale per la nascita del nazismo. Dopo la Seconda guerra mondiale tutto cambia: il Piano Marshall finanzia la ricostruzione europea e, più tardi, nella conferenza di Londra del '53, i Paesi creditori decidono di cancellare metà del debito tedesco. Ma non esistono solo i debiti di guerra, ci sono anche quelli contratti in tempo di pace. L'Europa degli anni più recenti ha affrontato la questione senza riuscire a dimostrare unità. Il caso del debito greco esplode nel 2009, seguito da una crisi di rapporti greco-tedeschi: la Grecia accusa la Germania di non aver onorato i debiti contratti con la guerra, mentre i tedeschi accusano la Grecia di aver truccato i conti. L'Unione vacilla sotto il peso della crisi. Oggi, per capire le polarizzazioni e i contrasti sulle politiche dell'austerità è fondamentale isolare gli snodi storici che hanno definito i rapporti tra creditori e debitori in Europa. È quello che fa Sergio Romano attraverso gli ultimi centocinquant'anni, sottolineando come la fiducia reciproca tra i popoli abbia svolto una funzione fondamentale per superare i momenti di difficoltà e avviare la ripresa.

Dettagli

12 gennaio 2017
117 p., Brossura
9788858126462

Valutazioni e recensioni

  • Pier Claudio Antonini

    Sergio Romano illustra l'importanza dei debiti imposti agli sconfitti dopo le due guerre mondiali, mettendo in evidenza le conseguenze del diverso atteggiamento avuto nei due casi; un aspetto spesso trascurato nel racconto politico del '900. Una metà circa del volume è costituita da due corpose appendici, contenenti parte degli accordi sulle riparazioni dei danni della prima guerra ed un testo di J. M. Keynes sullo stesso argomento. Il testo è preceduto da "Una nota dopo Brexit”, breve ma originale: in controtendenza rispetto al pensiero corrente, l'autore sostiene che l'uscita della Gran Bretagna non è una mutilazione per l'Unione Europea, ma l'occasione per riprendere il progetto originario.

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