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Partendo dal presupposto che Il Silenzio degli Innocenti e Red Dragon sono due tra i miei libri preferiti di sempre, questo prequel mi ha un po' deluso e penso sia opinione comune. Ci sta, spiega molte cose. Tutto fila "liscio" come dovrebbe, ma... Forse manca quel mordente.
Eccezion fatta per quelli di Wilbur Smith e Donato Carrisi, sono veramente pochi i libri che riescono a tenermi incollato alle proprie pagine... E questo di Thomas Harris è tra quelli che ci sono riusciti: scritto molto bene, ritmo serrato e mai con un calo di tensione. In parole povere, si racconta dell'adolescenza e maturità di Hannibal Lecter, colui che, molto più tardi, avremmo imparato a conoscere come "Hannibal the Cannibal". In questo libro, quindi, vedremo un giovanissimo Hannibal, traumatizzato dagli orrori della Seconda guerra mondiale... orrori che comprendono l'uccisione dei suoi genitori e della piccola ed amatissima sorellina da parte di spietati assassini. Hannibal, perciò, prima viene affidato ad un orfanotrofio (in cui subirà violenze e soprusi di ogni sorta) e, a seguire, verrà accolto da uno zio sposato con una giovanissima giapponese. Qui, e solo qui, troverà un po' di pace (anche interiore)... finché i fantasmi del passato torneranno a tormentarlo, trasformandolo definitivamente ed irrimediabilmente nel mostro che conosciamo. Eppure, nonostante di Hannibal Lecter si conosca tutto ciò che ha fatto e commesso, in questo romanzo è davvero impossibile condannarlo o averne paura. Questo, in un certo senso, è il grosso limite del libro di Thomas Harris: presentare un personaggio dalle mille capacità ed interessi, diventato quello che è diventato solo ed esclusivamente per colpa di altri. Alla fine, quindi, si finisce quasi quasi per tifare per lui e per la sua sete di vendetta contro coloro che hanno segnato la sua vita. Molto accattivante (nonché perfettamente caratterizzata) è la figura di Lady Murasaki, zia adottiva (ed amante platonica nella seconda parte del libro), che accompagnerà la crescita del giovane Hannibal: quando capirà, prima di tutti, la vera natura (e le intenzioni) del nipote, invece di tentare di riportarlo sulla retta via lo invoglierà e, quasi quasi, gli lascerà carta bianca per portare a compimento la sua vendetta.
Letto in due giorni e, dopo solo cento pagine, mi sentivo già appagato. Un libro intenso, opera del grandissimo padre di Lecter.
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