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Harry Potter e l’ordine della fenice è un film piuttosto carino, forse non il migliore tra quelli della saga nonostante non sia affatto male. Vediamo i protagonisti che si proiettano pian piano verso l’età adulta e che si trovano in una situazione nella quale non possono più gestire tutto da soli. La formazione di un “esercito” diventa quindi fondamentale. Anche su questo capitolo come nel libro precedente (e non nel film purtroppo) viene inclusa una tematica importante, ovvero quella del potere che occulta i problemi. Immagino che uno dei personaggi che vedrete nel film resterà il più odiato nella saga di Harry Potter, riuscendo senza dubbio a superare in antipatia il nemico principale. Dovreste vederlo almeno per l’introduzione di questo dispotico personaggio. Decisamente un bel film nonostante, ripeto, non sia il migliore di tutta la saga.
Voldemort è tornato, ma il ministero è troppo spaventato per affrontare una simile realtà e tale paura nei confronti del male e di chi lo dichiara redivivo si traduce in misure repressive contro ogni genere di manifestazione pratica della magia, incluso all'interno di Hogwarts. Così, Harry Potter si trova ad affrontare i legami mentali altamente sgraditi fra Voldemort e lui, l'addestramento alla magia pratica dei suoi compagni di scuola, la sgradevole professoressa Umbridge e sogni riguardanti una misteriosa sala all'interno del ministero stesso. Dopo Newell, tocca a David Yates l'onore e l'onere di sollevare il pesante fardello di una saga sulla quale gravano gli occhi di centinaia di milioni di fan in trepidante attesa, specie dopo il vistoso calo di qualità del film precedente. E' vero che forse questo Ordine della Fenice non è il migliore della serie, ma per essere un film di due ore appena ricavato da un romanzo di oltre ottocento pagine, se la cava piuttosto bene. Più si va avanti, più la storia si fa seria, ma non per questo le parti ironiche sono ridotte al minimo, e questo aiuta la pellicola a scorrere piuttosto bene.
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