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Nel corso degli anni la rete televisione statunitense Showtime ha avuto il merito ed il pregio di sfornare serial che hanno da subito conquistato il cuore dei telespettatori di tutte le nazioni. Homeland – Caccia alla spia costituisce indubbiamente una di quelle serie tv che si connotano per la rara qualità di indurre lo spettatore a prendere visione dell’episodio successivo non appena si giunge a conclusione di quello appena visto. Spionaggio, intrighi politici e morti costituiscono il mix di ingredienti che fanno di Homeland la serie da vedere ad ogni costo sin dal primissimo episodio. Premiata nel 2012 e 2013 con il Golden Globe come migliore serie drammatica.
Serie estremamente ben fatta, sia sotto il profilo della recitazione, sia della trama, sia della regia, sia del ritmo: alla fine di ogni puntata non si vede l'ora di vedere la successiva (almeno, per le prime due stagioni... la terza mi ha deluso molto). Argomento attualissimo e molto interessante, affrontato con un taglio non radicale, che pone parecchi interrogativi non banali allo spettatore e non offre facili soluzioni. I due protagonisti (Lewis e Dane) sono veramente bravissimi.
Ho cominciato a seguire questa serie solo recentemente, dopo la fine della quinta stagione. Per quanto riguarda questa prima stagione, devo dire che mi aspettavo di meglio, per carità la storia è avvincente e i colpi di scena non mancano, specialmente alla fine di ogni puntata, come è normale che sia in questo genere di serie televisiva. Tuttavia alcuni aspetti della storia sono poco credibili per una serie che dovrebbe essere il più realistica possibile. Molto breavi i due attori principali, Damian Lewis, che avevo già apprezzato in Band of Brothers, ma soprattutto Claire Danes nell'interpretare un agente della CIA affetta da bipolarismo.
Recensioni
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