House of cards

Avevo delle aspettative molto alte su questo libro da cui è tratta l’omonima serie di Netflix. Ho voluto leggerlo proprio dopo aver visto ed adorato la serie TV e devo dire che sono rimasto abbastanza deluso, per la prima volta ho apprezzato più l’adattamento televisivo rispetto al libro. La narrazione è coinvolgente solo a tratti, pochi colpi di scena e spesso prevedibili, i personaggi rendono di più nella loro trasposizione televisiva, soprattutto quello di Francis. Forse l’avrei apprezzato maggiormente se l’avessi letto prima di vedere la serie.

Il romanzo di Michael Dobbs (che ha ispirato una miniserie in Inghilterra e la ben più famosa serie Netflix) segue gli intrighi grazie ai quali Francis Urquhart mette in atto la sua vendetta e arriva ad occupare la prestigiosa poltrona di primo ministro inglese. Il testo è avvincente e tiene letteralmente il lettore incollato alle pagine. I protagonisti sono delineati ottimamente e dopo aver letto alcuni capitoli ci sembra di conoscerlie di poterne anticipare le mosse. La suspance è garantita dalla prima all'ultima pagina.

Questo libro va letto, perché è coinvolgente e nello stesso tempo, pur se chiaramente romanzato, dimostra come la politica sia un terreno fatto di persone spietate. La cupa Inghilterra con le sue dinamiche spesso polverose si intreccia con il protagonista del libro, che è spietato, calcolatore e maledettamente antipatico. La serie televisiva, che è un capolavoro, resta distante da questo mondo europeo molto più interessante.