Iliade. Testo greco a fronte

"Canta, Musa, l'ira di Achille Pelide, l'ira sciagurata che lutti innumerevoli impose agli Achei...". Così inizia questa nuova traduzione del poema eseguita da Franco Ferrari. E a un primo impatto spiazza nella lettura (soprattutto ad alta voce), forse semplicemente perché abituati a un altra disposizione degli aggettivi. Ma già dall'inizio si percepisce il tentativo di aderire nella maniera più fedele al testo originale con la traduzione, e di impiegare una metrica che, se non può essere la mera riproposizione nella nostra lingua di quella greca, è quella che meglio si adegua ai vari episodi del racconto, da quelli più puramente guerreschi a quelli politici e a quelli sommamente tragici come nel Canto XXII, dove si assiste alla morte di Ettore nel campo fuori delle mura di Troia. La scelta di avere il corposo apparato di note alla fine del volume e non a piè di pagina, da una parte è scomodo, ma dall'altra relega l'approfondimento a un secondo tempo e non interrompe il racconto a chi vi si voglia immergere totalmente.