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Anno edizione: 2015
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In questo romanzo, Frank Herbert ha avuto il coraggio di sfruttare un genere da molti ritenuto distante dai temi della vita reale per scrivere una storia unica, densa di una profonda critica sociale e di una sbalorditiva attualità.
«Frank Herbert è un fenomeno straordinario nell'ambito della Sci-Fi» – The Washington Post
Chi può negare il valore di queste esperienze, il valore di apprendere tramite ciò che vedo a ogni nuovo istante? Ah, ma è il passato. Non comprendete? È solo il passato!
Dopo millenni di dominio sull'universo, l'Imperatore-Dio Leto II, ibrido prodotto dalla fusione del suo corpo umano con diverse trote della sabbia, ha potuto assistere al profondo mutamento di Arrakis, ormai conosciuto solo come Rakis. Le antiche distese di sabbia sono soltanto un ricordo lontano, e il pianeta è molto diverso dall'arido Dune. La vegetazione è florida e l'acqua sgorga abbondante, e non c'è più traccia dei vermi della sabbia. Leto II ha dedicato ogni energia a incrementare i suoi enormi poteri, con l'unico risultato di diventare una creatura abietta e disumana, che getta un'ombra minacciosa sul Sentiero Dorato. Il comandante Duncan Idaho si trova a dover affrontare una questione morale incredibilmente ardua: qual è la scelta giusta, rimanere fedele agli Atreides, nel bene e nel male, o lottare contro un tiranno malvagio che porta ai popoli solo rovina e oppressione?
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L’Imperatore-Dio di Dune (ovviamente c’è sempre Dune nel titolo, titolo ricorrente come in tutte le saghe che si rispettino), quarto libro della famosissima serie di fantascienza, è ambientato tremilacinquecento anni dopo la conclusione del precedente romanzo ma pubblicato solo cinque anni dopo (nel 1981). Gli estratti che anticipano ogni capitolo di questo nuovo volume, a differenza dei precedenti, non provengono da fonti perlopiù varie, ma principalmente dai Diari trafugati all’Imperatore Leto II (il Leto figlio di Paul Atreides ma qui profondamente mutato nel fisico e nello spirito). Alcuni (pochissimi) capitoli (e comunque mai numerati) sono trascrizioni di interrogatori come fossero copioni teatrali, aspetto stilistico finora inedito per la serie. Il furto dei diari quindi… che sarebbe anche l’incidente scatenante del primo capitolo. A rubarli è stata Siona Ibn Fuad Al Seyefa: questa donna ribelle è una Atreides ma comanda i ribelli contro l’Imperatore-Dio (che di cognome fa sempre Atreides). Nella sua missione clandestina Siona è assistita da Topri, ma deve guardarsi dalla fanatica Nayla infiltrata nel suo esercito da Leto II. Questi può sempre consultare i ricordi di tutti gli avi che “albergano” nel suo corpo da pre-verme fatto di scaglie e lungo sette metri, ma Siona è il frutto di lunghi incroci genetici che la pongono “al di fuori” del campo di preveggenza del Dio Atreides. L’Imperatore si è atrofizzato in un essere alieno, pachidermico e con le pinne, di cui solo il volto umano è a tratti riconoscibile, una specie di Krang delle Tartarughe Ninja. Superiore a tutto e a tutti, l’Imperatore ha bisogno dei continui confronti con i ghola (cloni creati a partire dal codice genetico di base) di Duncan Idaho, il vecchio amico del padre. Ogni volta che un Duncan prova a tradirlo, l’Imperatore lo uccide (questo è l’altro inizio del romanzo). Se c’è qualcuno con cui l’Imperatore si mostra sempre più loquace (in particolare dopo l’eliminazione di un Duncan) è con il Maestro di Palazzo Moneo Atreides (discendente di Ghanima, sorella gemella di Leto II) dall’uniforme bianca. E chi è Moneo Atreides se non il padre naturale della pre-destinata Siona Atreides? Ogni volta che un Duncan muore, l’Imperatore di Dune Leto II chiede ai Tleilaxu non un qualsiasi Danzatore del Volto per sostituirne la compagnia ma proprio quel Duncan lì del suo passato e fedele a suo padre. Una agghiacciante coazione a ripetere che denuncia una ricerca di umanità nel perfetto schema vitale dell’Imperatore-Dio. Ogni nuovo Duncan non è ovviamente memore delle esperienze recenti dei suoi predecessori. Inoltre il suo fenotipo è uno di quelli che esercita attrattiva sul genere femminile, per questo l’Imperatore prova a usarlo per farne innamorare la sua discendente Siona. Incrociando i geni dei due riuscirebbe a ultimare il programma procreativo che insegue oramai da millenni, e potrebbe infine concedersi al sacrificio…
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