Kurt Weill (1900-1950): Canon Song; Estratti da L’opera da tre soldi (The Ballad of the good life; Pimp’s Ballad (Tango); Polly’s Song) Dmitri Shostakovich (1906-1975): Quartetto n. 8 in do minore per archi op. 110 Arvo Pärt (1935): Fratres Erwin Schulhoff (1894-1942): Cinque Pezzi per quartetto d’archi (Alla Valse viennese. Allegro; Alla Serenata. Allegretto con moto; Alla Czeca. Molto allegro; Alla Tango Milonga. Andante; Alla Tarantella. Prestissimo con fuoco) Hanns Eisler (1898-1962): Suite n. 6 per orchestra.
I guerrieri della libertà Dopo il fenomenale successo ottenuto con il loro disco d’esordio Saxofolk, i componenti del Berlage Saxophone Quartet concentrano la loro attenzione su un repertorio completamente diverso. Cinque compositori di grande talento entrati in rotta di collisione con l’ambiente politico del loro tempo scrissero una serie di opere di straordinaria intensità, che in questi virtuosistici arrangiamenti per quattro sassofoni appaiono in una prospettiva completamente diversa. In Search of Freedom rivendica la assoluta libertà dell’arte, che riesce a sopravvivere anche in situazioni di grave oppressione. La messa al bando nazista Hanns Eisler, Kurt Weill ed Erwin Schulhoff entrarono in contrasto per diverse ragioni con il partito nazionalsocialista di Hitler. Questi compositori non nascondevano le loro simpatie per il partito comunista, alcuni erano di origine ebraica e tutti scrissero “musica degenerata”, uno stile che nella Germania nazista non aveva futuro. Mentre Weill ed Eisler ottennero un grande successo nel loro esilio americano – il primo a Broadway e il secondo a Hollywood – Schulhoff non fece in tempo a lasciare il suo paese natale e morì in un campo di concentramento. In questo disco di sorprendente bellezza è possibile ascoltare alcuni brani tratti dall’Opera da tre soldi di Weill e la Suite n. 6 di Eisler (dalla quale venne tratta la colonna sonora del film Le grand jeu), oltre ai Cinque Pezzi per quartetto d’archi di Schulhoff, una suite di danze popolari che spazia dal valzer al tango e che – in quanto tale – non potrebbe essere più lontana dalla sfera politica. Restrizioni sovietiche Arvo Pärt venne inserito nel libro nero delle autorità sovietiche quando iniziò a scrivere opere sacre e dai toni meditativi. Fratres è uno dei primi brani di questo genere scritto dal grande compositore estone. Il primo violino dell’Artemis Quartet Vineta Sareike esegue la parte del violino di quest’opera, che – a dispetto della sua aura di assoluta semplicità – mette sempre a dura prova tutti i suoi interpreti. Quando viene eseguita da un ensemble di sassofoni la scrittura armonica di quest’opera produce un effetto ipnotico assolutamente magnifico. Un ricercatore occulto I rapporti tra Dmitri Shostakovich e l’establishment sovietico furono quanto meno ambigui, al punto che gli studiosi continuano a discutere sulla possibilità che anche le sue opere patriottiche più celebrative non celino contenuti sarcastici nei confronti del regime. In ogni caso, il suo Quartetto n. 8 per archi è unanimemente considerato tra le sue opere più intense ed emblematiche. L’approccio con cui i componenti del Berlage Saxophone Quartet esprime la brusca alternanza tra commoventi lamenti e movenze dai toni estatici contribuisce a rendere questo strepitoso SACD ad alta risoluzione un’esperienza d’ascolto veramente indimenticabile.
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