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L'industria dell'Olocausto. Lo sfruttamento della sofferenza degli ebrei - Norman G. Finkelstein - copertina
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L'industria dell'Olocausto. Lo sfruttamento della sofferenza degli ebrei
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L'industria dell'Olocausto. Lo sfruttamento della sofferenza degli ebrei - Norman G. Finkelstein - copertina
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Descrizione


"L'Olocausto si è dimostrato un'indispensabile arma ideologica." "L'anomalia dell'Olocausto nazista non deriva dall'evento in sé ma dallo sfruttamento industriale che è cresciuto attorno a esso." "La campagna in corso dell'industria dell'Olocausto per estorcere denaro all'Europa in nome delle 'vittime bisognose dell'Olocausto' ha ridotto la statura morale del loro martirio a quella di un casinò di Montecarlo." Sono solo alcune delle tesi provocatorie sostenute in questo libro da Finkelstein, ebreo americano e figlio di sopravvissuti allo sterminio, che in questo libro mette in discussione due dogmi: l'Olocausto è un evento storico unico ed è il punto culminante di un'odio irrazionale ed eterno dei gentili contro gli ebrei.
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2004
Tascabile
21 aprile 2004
368 p., Brossura
9788817000666

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Emanuela
Recensioni: 5/5

Libro che ha il coraggio di dire quello che molti pensano, e cioè che oggi le élite ebraiche americane e lo stato d'Israele possono fare i loro comodi in virtù di una sorta di immunità alle critiche dovuta alle persecuzioni subite durante la II guerra mondiale. A causa loro, l'Olocausto è stato trasformato in una sorta di "casinò di Montecarlo" e gli ebrei morti durante la guerra sono stati uccisi una seconda volta. Se vogliamo davvero rendere omaggio a quelle vittime, è ora che ci leviamo i prosciutti dagli occhi e iniziamo a ragionare con la nostra testa. Dobbiamo smetterla di considerare l'Olocausto come un unicum nella storia e un evento che non può essere sottoposto al vaglio critico e storico. Purtroppo, nel corso della storia dell'umanità di olocausti ce ne sono stati tanti, e tanti continuano a essercene nel silenzio generale dei media, per cui viene da chiedersi: ci sono vittime di serie A e vittime di serie B? Se adesso tutti i neri d'America decidessero di tornare in Africa e si mettessero a massacrare la gente che abita negli stati da cui sono stati portati via, che cosa diremmo? Un libro che dovrebbero leggere tutti quelli che il 27 gennaio fanno post su Fb con su scitto "Per non dimenticare".

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Leo
Recensioni: 4/5

Concordo con la scelta di abbinare questo libro di Norman G.Finkelstein con quello di Elena Loewenthal "Contro il giorno della memoria". L'Europa ha fatto i conti soltanto in misura molto limitata con la Shoah, un evento specificamente europeo. Il sentimentalismo di cui si riempiono molte cerimonie nel Giorno della Memoria non serve a nulla, mentre sarebbe utile chiarire come sia necessario difendere gli ebrei vivi, non piangere per quelli morti. Per questo oggi bisogna difendere l'unico Stato che offre una barriera all'antisemitismo: Israele.

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Edson
Recensioni: 4/5

Quello che Norman G.Finkelstein giustamente paventa-investito da molte critiche da coloro che non hanno compreso a fondo che l'autore è un ebreo- come rischio è poi in fondo lo stesso che paventerà 10 anni dopo Elena Loewenthal, e stò parlando dell' autrice del libro: "Contro il giorno della memoria". Evidenzio solo che, forse, l'errore principale di Norman G.Finkelstein è stato quello di spingersi un po' troppo oltre a quello che avrebbe potuto limitarsi a dire e per questo non gli regalo il massimo del mio voto. Insomma, intendo dire che lui ha esagerato un pochino in certe affermazioni. Ma ripeto: non esiste assolutamente nulla di antisemita in lui, le sue sono solo personali constatazioni e critiche fatte da un ebreo sulla realtà dei fatti, ovvero le molte manipolazioni che si sono verificate dopo la Seconda guerra mondiale.

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