Intervista col vampiro. Le cronache dei vampiri

Avevo visto il film anni fa, avevo accarezzato l'idea di leggere il romanzo ma per un motivo o per l'altro non l'avevo mai fatto...fino ad oggi! Ha superato le mie aspettative: la Rice è stata molto brava a gestire quello che per buona parte del libro è praticamente un monologo senza mai diventare ridondante o appesantire la lettura. La storia di Louis è molto toccante: mostra il tormento di un protagonista inquieto, profondamente confuso dalla sua nuova natura e desideroso di trovare risposta alle sue numerose domande. Ho molto apprezzato come la Rice sia stata capace di mostrare come il vampiro possa essere una figura affascinante e potente, ma anche una creatura oppressa dalla sua stessa natura di immortale: una mente antica che fatica ad adattarsi al lento, infinito mutare di un mondo che comprende sempre di meno. Molto, molto bello, credo che leggerò anche gli altri libri della serie.

È il 1792 quando Louis incontra Lestat, un vampiro che gli propone la vita eterna in cambio di cure al vecchio padre e delle sue proprietà. Louis, che da quando è morto il fratello, fatica a trovare un senso a ciò che sta vivendo, si trova ad accettare questa nuova vita e a condividerla con un affascinante vampiro dai capelli biondi. Le cose tuttavia non si rivelano facili perché se Lestat appare cinico e spietato, Louis prova pietà per ogni persona che è costretto a uccidere per sopravvivere e contempla anche l’idea di cibarsi solo di animali. Costretti a vivere insieme, i due non sempre vanno d’accordo a causa della loro diversità, ma allo stesso tempo c’è qualcosa che li unisce e non può dividerli, qualcosa che si rafforzerà quando Lestat tenterà anche un ultimo azzardo per tenere il compagno affianco a sé. La narrazione si rivela sin dall’inizio scorrevolissima e ci si trova a sfogliare pagina dopo pagina senza problemi, ma solo con curiosità e voglia di scoprire ancor più; con il fiato sospeso, proprio come il giornalista che due secoli dopo la vampirizzazione di Louis decide di intervistarlo.

Con questo libro Anne Rice affronta il tema dei vampiri da un punto di vista che oggi potrebbe sembrare scontato; in realtà fino agli anni 70 i principali testi sui vampiri (vedi "Dracula", "Le notti di Salem,ecc), affrontavano le vicende dal punto di vista degli esseri umani, attribuendo al vampiro il ruolo del nemico. Con "Cronache dei vampiri", invece, sono questi esseri soprannaturali a raccontare le proprie vicende personali dal proprio punto di vista, che spesso rivela, come in questo caso, una spiccata e non scontata sensibilità. Ciò non vuol dire che la figura del vampiro ne esca sminuita, al contrario, questi esseri conservano quasi tutte le peculiarità ed i poteri tradizionali dei vampiri. La differenza è nella capacità di mostrarne anche l'anima, in tutte le sue sfaccettature, sia positive che negative. Nel caso specifico il protagonista, Louis, in un'intervista rivive i momenti salienti della propria esistenza dal momento in cui è stato trasformato, passando attraverso la conoscenza di altri vampiri, i viaggi per il mondo e i dubbi e i turbamenti sulla propria esistenza ultraterrena. Il libro scorre lento per le prime 80 pagine, dopodiché il ritmo narrativo accelera. Non aspettatevi però chissà quanta azione. Lo stile della Rice è enormemente descrittivo e spesso ciò che prova Louis di fronte ad un evento è più importante dell'evento stesso. Proprio a causa dell'eccessiva lentezza di alcuni punti, non attribuisco 5 stelline ma 4. Consiglio il libro per l'elevatissima riuscita nella caratterizzazione, soprattutto psicologica, dei personaggi e per la grande abilità nel descrivere determinate scene come se quest'ultime fossero davanti ai nostri occhi. Consiglio questa edizione, economica e dignitosa, se non per le piccole sbavature di inchiostro.