Invisible Man

La prima cosa che colpisce dell’Avara trio di Jukka Perko è il suo insolito set-up: sassofono, chitarra acustica e chitarra elettrica. Anche se potrebbe sembrare una combinazione stravagante, l'inventiva armonica e il lirismo dell'album “Invisible Man” lasciano a bocca aperta al punto che ci si chiede perche non l’abbiano pensato prima. Anche con tre soli strumenti il suono del gruppo è sorprendentemente denso, ciascuna delle voci sostiene e integra le altre. Lo stato d'animo prevalente sembrerebbe essere la tipica malinconia nordica; ma c'è sempre un barlume di speranza. Jukka Perko è diventato una delle voci più importanti del panorama jazz finlandese, combinando la forza del bebop con la malinconia nordica. Nella sua musica risuonano anche le influenze della musica classica europea, della tradizione jazz americana e della musica popolare finlandese. Perko ha lavorato al fianco di stelle come McCoy Tyner, Red Rodney e Niels-Henning Ørsted Pedersen, e più recentemente è stato membro dell ensamble “Kind of Cool” di Wolfgang Haffner. Il percorso che ha portato Perko a formare l’Avara Trio è stato un misto di pianificazione intelligente e fortuna. Egli ricorda: “una volta il bassista di una delle mie band non era disponibile, così ho pensato di dare una possibilità alla chitarra acustica di Teemu Viinikainen. Ha funzionato e lui è rimasto. Conosco Jarmo Saari dagli anni novanta. Quando l’ho sentito suonare in duo con un altro chitarrisra, mi è piaciuto molto il risultato, ed ero curioso di vedere come si sarebbe comportato con una chitarra acustica. Così gli ho suggerito di provare con Teemu e me”.